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    Quanto e come viene addebitata la disoccupazione per ERTE

    Lo stato di allarme in Spagna a causa del coronavirus costringe molte aziende a sfruttare il Expediente de Regulación de Empleo Temporal del regolamento sull’occupazione temporanea per non chiudere definitivamente.

    Il Expediente de Regulación de Empleo Temporal (ERTE) è una procedura che deve essere svolta dalle aziende che devono sospendere tutta o parte della loro attività per un periodo di tempo, il che significa la sospensione dei contratti di lavoro o la riduzione dell’orario di lavoro durante il periodo del record.

    Lo stato di allarme decretato in Spagna dalla pandemia di coronavirus ha costretto molte aziende ad approfittare dell’ERTE per evitare la sua chiusura definitiva.

    Prima di questa situazione eccezionale, il termine era sconosciuto e ci sono ancora dei dubbi al riguardo.

    Il lavoratore deve richiedere il supplemento per il figlio a carico, se ne ha diritto.

    Inoltre, è consigliabile consultare la propria vita lavorativa nella Previdenza Sociale per assicurarsi che l’azienda non abbia effettuato alcuna procedura di riduzione della giornata lavorativa o di sospensione senza utilizzare il processo di ERTE.

    Se non ce ne rendessimo conto, non avremmo diritto a ricevere la prestazione corrispondente.

    Non è necessario avere il contributo minimo richiesto in circostanze normali.


    Inoltre, questo periodo non sarà in nessun caso considerato come disoccupazione consumata.

    I lavoratori riceveranno almeno il 70% della base normativa per la durata della crisi per la COVID-19.

    Per calcolare la base regolamentare si tiene conto della media dei 180 giorni precedenti l’ERTE: si sommano le basi di contribuzione degli ultimi 6 mesi e si divide il risultato per 6.

    Questo calcolo non comprende, tra l’altro, le indennità o le spese di trasporto pagate, né i costi dei corsi di formazione.

    Se l’azienda richiede nell’ERTE la riduzione della giornata lavorativa e non la sospensione del contratto, il dipendente riceverà il salario normale per la percentuale della giornata lavorativa che lavora e la parte che corrisponde alla disoccupazione per quella non lavorata.

    Gli importi massimi.

    Per chi non ha figli a carico, l’importo è di 1.089,09 euro; se si ha un solo figlio, l’importo è di 1.254,86 euro; se si hanno due o più figli, l’importo massimo è di 1.411,83 euro.

    Gli importi minimi.

    Per chi non ha figli a carico, l’importo è di 501,98 euro; se si ha uno o più figli, l’importo sarà di 671,40 euro.

    dalla Redazione

     

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