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    TUI torna alle Canarie dal 3 ottobre

    I test PCR iniziano a Praga per i primi turisti di ritorno dalle vacanze sulle isole; in attesa che la Germania sollevi il veto, il contenimento del contagio nell’arcipelago fa sperare che la stagione invernale possa ancora essere salvata.

    Le Isole hanno dimostrato ieri il loro valore come meta turistica, anche nel bel mezzo di una pandemia, con l’annuncio del gigante TUI che inizierà ad operare con le Canarie il prossimo 3 ottobre, nonostante le raccomandazioni della Germania di non viaggiare in diversi luoghi del mondo; un veto che, finora, è stato applicato anche alla Spagna.

    Così, il gruppo imprenditoriale tedesco ha dato un colpo che va a beneficio della comunità autonoma, e che a sua volta, riconosce il miglioramento dei dati epidemiologici per tutto questo mese.

    Infatti, secondo il Ministero della Salute, sabato scorso c’è stata un’incidenza cumulativa (IA) nell’Arcipelago, cioè casi per 100.000 abitanti rilevati negli ultimi sette giorni, quasi cinquanta.

    Proprio la percentuale che i diversi paesi emittenti chiedono come garanzia per poter affermare ai propri cittadini che la possibilità di contrarre il coronavirus è bassa.

    Già alla fine di agosto, il CEO TUI di Hotels, Resorts, Crociere e Organizzazione viaggi, Sebastian Ebel, ha espresso al presidente delle Isole Canarie, Ángel Víctor Torres, e al consigliere della filiale, Yaiza Castilla, il desiderio dell’azienda di riprendere la sua attività con “l’unica destinazione di sole e spiaggia con grande capacità di ricevere la domanda europea”, ma che per questo è stato necessario ridurre i casi di COVID-19.

    L’esecutivo regionale ha poi proceduto a decretare nuove misure restrittive che, alla luce degli eventi, stanno dando i loro frutti.

    Un’altra iniziativa del settore privato che sta guadagnando terreno in termini di ripresa del mercato è quella promossa da Canaria Travel, l’unico tour operator che commercializza le isole della Repubblica Ceca, che, in vista dell’imposizione di una quarantena obbligatoria di 10 giorni per i viaggiatori che rientrano nel Paese dell’Europa Centrale dalla Spagna, non ha rinunciato.


    Tale è stata la tenacia della compagnia che ha deciso di pagare i test PCR per i suoi clienti – senza alcun costo aggiuntivo per loro – per non essere costretta a interrompere le rotte che la sua compagnia aerea, Smartwings, effettua ogni settimana, collegando Praga con vari punti della regione.

    Proprio ieri il Ministro del Turismo, Reyes Maroto, ha trasferito all’Unione Europea, in un incontro al più alto livello, la proposta nata alle Canarie di testare all’origine e a destinazione dei turisti per facilitare la creazione di corridoi sicuri e, quindi, mitigare l’impatto che la pandemia sta avendo sul settore.

    Questo è stato sostenuto da Austria, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo e Slovenia.

     

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