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    Diario di un difensore dell’ordine

    Questo mese credo sia doveroso esporre la faccetta più scura della crisi.

    In questo ultimo mese, con la lenta ripresa delle uscite fuori casa e la necessaria riduzione dell’effettività delle forze dell’ordine, si è aperto uno scenario nuovo e propizio per la delinquenza.

    Uno degli obiettivi preferiti sono state cascine appartate e coppie di anziani segregati in casa.

    Come esempio la guardia civile ha detenuto cinque persone per un attacco con violenza nei confronti di un imprenditore a cui avevano rubato una macchina per asfalto.

    Anche nel nord dell’isola è stato rubato un piccolo trattore da una zona agricola, approfittando della incapacità di difendersi della coppia di anziani che ci viveva.

    Altri casi simili anche nella zona di Tacoronte, dove nel momento della cattura i malviventi avevano già cancellato i numeri di riconoscimento dei motori oltre ad aver distrutto le targhe.

    Tra i delitti in aumento sono da sottolineare i furti di oggetti preziosi e degli scippi perpetrati nelle zone tra Los Abrigos e il Medano, con una refurtiva intorno ai 5.000 euro e la conseguente ricettazione in alcuni negozi di compro oro del sud dell’isola.

    Molte delle case nel sud di Tenerife si trovano al momento chiuse dovuto alla mancanza di turisti e dall’impossibilità per i proprietari stranieri di volare.


    Questa situazione ha permesso che bande di malviventi si siano dedicate a razziare vari complessi provocando vari danni con atti vandalistici, oltre al sottrarre oggetti elettronici di valore, oro e altri beni.

    Con le isole chiuse ai turisti e molte persone che sono rimaste senza ricevere gli aiuti promessi dallo stato, le problematiche personali della popolazione si deteriorano rapidamente e questa situazione apre le porte alla delinquenza.

    Anche le agevolazioni e il rilassamento legale nei confronti delle persone che già anteriormente vivevano ai margini della società comporta un aumento nella violenza e crudeltà sentendosi protetti dallo stato.

    Tutti questi comportamenti a parte dell’ovvio problema che comporta per i danneggiati, saranno anche una bruttissima pubblicità dell’isola all’estero, che avrà ripercussioni sia nel settore turistico che in quello immobiliare con il conseguenza rallentamento nella ripresa dell’economia generale delle Canarie e il ristabilimento della vita sociale civile normale anteriore alla quarantena.

     

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