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    Fase 2 e successive, il ritorno alla normalità

    Stiamo cominciando a intravedere l’uscita dalla pandemia in questi giorni e sarà una ricompensa per lo sforzo collettivo che abbiamo fatto nelle ultime otto settimane.

    Siamo riusciti a piegare la curva della diffusione dell’epidemia.

    L’azione di riapertura alla vita normale, come annunciato dal presidente, si articola in quattro fasi.

    Ogni fase dura due settimane e passeremo alla fase successiva se gli indicatori di salute indicano che è possibile continuare, adesso siamo nella Fase 2.

    In questa fase, lo spazio interno dei locali dei ristoranti sarà aperto per il servizio al tavolo con capacità limitata.

    Libertà di movimento e di contatto sociale: in ambito sociale, l’ordine rende più flessibili le misure che riguardano il movimento, la partecipazione alle veglie, ai funerali e ai luoghi di culto, e permetterà la celebrazione di matrimoni con un numero limitato di partecipanti.

    Sarà possibile spostarsi all’interno della provincia, dell’isola o dell’unità territoriale di riferimento in gruppi di massimo 15 persone, escluse le persone che vivono insieme, mantenendo la distanza sociale.

    Permette alle Comunità Autonome di autorizzare le visite di un membro della famiglia a centri di accoglienza e centri residenziali sorvegliati per persone con disabilità, purché non abbiano casi confermati di Covid-19 o vi siano residenti in quarantena.


    L’appuntamento deve essere preso in anticipo e può partecipare al massimo una persona per ogni residente.

    Le misure che riguardano la circolazione, la partecipazione alle veglie -massimo 25 persone all’aperto e 15 al coperto-, le sepolture e i luoghi di culto -50% della capacità- sono rese più flessibili, e i matrimoni sono consentiti per un massimo di 100 persone all’aperto e metà al coperto.

    Occupazione e concentrazione delle persone: l’ordine continua a raccomandare il telelavoro e incorpora misure che cercano di garantire la protezione dei lavoratori, nonché di evitare la concentrazione delle persone in determinati momenti nel nuovo scenario previsto da questa fase 2.

    Commercio: per quanto riguarda la vendita al dettaglio e la fornitura di servizi, i centri commerciali e i parchi sono stati riaperti al pubblico indipendentemente dalla loro area espositiva e di vendita utile.

    La capacità totale del commercio al dettaglio sarà del 40% e devono garantire una serie di servizi con priorità per le persone di età superiore ai 65 anni.

    Ai centri commerciali è consentita una capacità totale del 30% – all’interno di ogni centro commerciale è del 40% – e non è consentito l’utilizzo di aree ricreative o di aree di sosta comuni.

    L’ordine estende il numero di bancarelle che possono operare nei mercati all’aperto a un terzo delle bancarelle abituali o autorizzate e limita l’afflusso di clienti per garantire il mantenimento della distanza sociale di due metri.

    Alberghi e alloggi turistici: le aree comuni degli alberghi e degli alloggi turistici possono essere riaperte al pubblico, così come quelle degli stabilimenti destinati ad eventi culturali e spettacoli, ma sempre con un limite di un terzo della loro capacità e con misure di sicurezza.

    Ogni stabilimento deve determinare la capacità delle diverse aree comuni, nonché i luoghi in cui si possono svolgere gli eventi e le condizioni più sicure.

    Le attività di animazione o le lezioni di gruppo devono essere progettate e pianificate con una capacità massima di venti persone.

    Alberghi e ristoranti possono essere riaperti al pubblico per il consumo sul posto, ad eccezione delle discoteche e dei locali notturni, con un limite di capacità del 40%.

    Il consumo sul posto può avvenire solo a un tavolo, o in gruppi di tavoli, e preferibilmente su prenotazione.

    In nessun caso i clienti potranno usufruire del self-service del bar.

    Le condizioni sulle terrazze rimangono le stesse di quelle previste dall’Ordine del 9 maggio.

    Cultura: cinema, teatri, Auditorium e spazi simili possono riprendere la loro attività con posti preassegnati e un massimo di un terzo della loro capacità e un massimo di 50 persone.

    Si consiglia la vendita di biglietti online e sono consentiti servizi complementari come un negozio, una caffetteria o simili.

    Nel caso di attività all’aperto, il pubblico deve rimanere seduto, mantenendo la necessaria distanza, e non può superare un terzo della capacità originaria o raccogliere più di 400 persone.

    L’ordine stabilisce anche le condizioni per i padiglioni espositivi, i centri espositivi, i monumenti e le altre strutture culturali.

    La capacità è un terzo di quella autorizzata in condizioni normali e le condizioni devono essere stabilite per evitare l’affollamento.

    Proroga del permesso di soggiorno e di lavoro per stranieri per 6 mesi

    La Segreteria di Stato per le Migrazioni prolungherà automaticamente per sei mesi i permessi di soggiorno e di lavoro dei cittadini stranieri che scadono durante lo stato di allerta, senza che sia necessario emettere una decisione individuale per ciascuno di essi presso l’Ufficio Stranieri.

    L’intento è di porre fine all’incertezza giuridica che la situazione attuale causa sia agli stranieri che vivono e lavorano in Spagna, sia agli agenti sociali ed economici, durante lo stato di allarme.

    Attraverso sette articoli, il decreto ministeriale stabilisce il prolungamento dei permessi di soggiorno e/o di lavoro temporanei, nonché i permessi per soggiorni di studio, mobilità studentesca, pratiche non lavorative o servizi di volontariato previsti dalla normativa sugli stranieri.

    Inoltre, estende la validità delle carte dei familiari dei cittadini dell’Unione durante lo stato di allerta e per un periodo massimo di sei mesi a partire dalla revoca dell’allerta.

    Infine, è stabilito che le assenze dal territorio spagnolo dovute all’impossibilità di tornare in Spagna a causa della crisi sanitaria non saranno calcolate ai fini della continuità della residenza.

    Le biblioteche potranno svolgere attività di consultazione nella sala, purché non superino un terzo della capacità autorizzata.

    Sport: le persone fino a 70 anni possono praticare sport in qualsiasi momento, ad eccezione dei periodi di tempo stabiliti per le passeggiate degli anziani (dalle 10.00 alle 12.00 e tra le 19.00 e le 20.00), che le comunità possono anticipare o ritardare di due ore.

    I criteri e le condizioni per la formazione nei campionati non professionali e per la ripresa dei campionati professionali e la riapertura degli impianti sportivi indoor e delle piscine ad uso sportivo sono stabiliti, su base oraria e su appuntamento.

    I gruppi che possono svolgere attività di turismo attivo e attività naturalistiche sono estesi a 20 persone, oltre a consentire lo svolgimento di congressi, riunioni, incontri d’affari e convegni senza superare le 50 presenze.

    L’ordine decide che sarà il Consejo Superior de Deportes a decidere il numero di persone che potranno accedere agli stadi e ai padiglioni dove si svolgerà la competizione professionale “perché sono necessari per un adeguato sviluppo degli stessi”.

    Piscine ricreative e spiagge: sono inoltre stabilite le condizioni per l’apertura al pubblico delle piscine ricreative, che avranno una capacità massima del 30% dell’impianto e saranno predisposte in anticipo.

    Anche quelle del transito e della permanenza nelle spiagge, dove sono consentite attività sportive, professionali o di svago ogni volta che possono essere sviluppate individualmente e senza contatto fisico, con una distanza minima di due metri tra i partecipanti.

    Congressi, meeting, riunioni, incontri d’affari e conferenze sono consentiti nelle sale congressi, nelle sale conferenze, nelle sale polivalenti e in altre strutture e strutture simili.

    Il limite è di 50 partecipanti ed è incoraggiata la partecipazione non presenziale.

    Ricerca: L’ordinanza stabilisce le condizioni e la capacità massima per il rientro in attività delle residenze per il personale di ricerca, scientifico e tecnico.

    Fase 3:

    La fase 3 è la fase avanzata, ha spiegato Sanchez, e avrà luogo solo se i marcatori richiesti sono soddisfatti.

    La mobilità generale sarà resa più flessibile, sempre con l’uso consigliato di maschere, e sarà aumentata l’occupazione degli spazi, come ad esempio i negozi, che potranno avere una capacità limitata al 50%.

    Fase 4:

    Sarà il ritorno alla normalità e arriverà, secondo Sanchez, alla fine di giugno.

    Saremo nella nuova normalità se l’epidemia sarà controllata in ogni singolo territorio, ha avvertito il Presidente del Governo, Pedro Sanchez, annunciando il piano dopo il Consiglio dei Ministri.

    La libera mobilità dei cittadini tra le province sarà consentita solo a partire dalla fase di “nuova normalità”, cioè non prima della fine di giugno.

    Tuttavia, essi consentiranno di viaggiare verso seconde case quando queste si trovano all’interno della stessa provincia, a partire dalla fase 1.

    Come ha spiegato, i movimenti interprovinciali che vanno al di là di quelli già consentiti dallo stato di allarme attuale – come l’andare sul posto di lavoro, per esempio – saranno consentiti solo una volta completata la de-escalation, e a condizione che quelle province siano già entrate in quella “nuova normalità”.

    Bina Bianchini

     

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