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    La terra si è fatta sentire ieri mattina alle Canarie

    Cratere del Teide

    L’Instituto Volcanológico de Canarias prevede nei prossimi giorni altri terremoti che potrebbero essere avvertiti dalla popolazione.

    Il direttore della sorveglianza vulcanica di INVOLCAN assicura che questi movimenti sismici non rappresentano un pericolo a breve o medio termine.

    La terra si è fatta sentire ieri mattina alle Canarie.

    Dal comune di Agüimes, nel sud-est di Gran Canaria, fino alla capitale dell’isola, si è sentito un terremoto di 3,6 mbLg con l’epicentro molto vicino alla costa di Telde.

    Inoltre, a Tenerife è stato registrato uno sciame sismico con più di 60 mini-terremoti durante le prime ore del mattino.

    Il direttore dell’area di vigilanza vulcanica dell’Istituto di Vulcanologia delle Isole Canarie (INVOLCAN), Luca D’Auria, assicura che questi due eventi non hanno alcuna relazione tra loro e che, sebbene a Gran Canaria sia “improbabile” che il terremoto di oggi sia seguito da altri, a Tenerife “è possibile che nei prossimi giorni si verifichino altri terremoti di magnitudo simile o leggermente maggiore che possano essere avvertiti dalla popolazione”.

    Lo sciame sismico di Tenerife e il terremoto di Gran Canaria non hanno alcun rapporto diretto tra loro”, ha detto D’Auria.

    Secondo l’esperto, l’attività sismica a Gran Canaria “è molto probabilmente legata all’attività tettonica piuttosto che a quella vulcanica”, poiché nelle Isole Canarie esistono alcune faglie sismiche la cui attività provoca occasionalmente terremoti di moderata magnitudo, il più importante dei quali si estende tra le due isole capitali.


    A Tenerife, invece, la sismicità è strettamente legata all’attività vulcanica, e negli ultimi tre anni la Rete Sismica Canaria, gestita da INVOLCAN, ha rilevato decine di piccoli sciami sismici nella zona sud-ovest dell’isola.

    “Dal 2017 c’è stato un aumento della sismicità di Tenerife, molto probabilmente legato all’iniezione di gas di origine magmatica nel sistema idrotermale”, spiega il geofisico.

    “Questa iniezione ha causato la pressurizzazione dei fluidi (acqua e vapore) all’interno del vulcano, causando l’aumento osservato dell’emissione diffusa di anidride carbonica dallo scorso novembre 2016 e favorendo il verificarsi di micro terremoti”.

    D’Auria assicura che è “improbabile” che il terremoto di oggi a Gran Canaria possa essere seguito da altri, anche se “a lungo termine (anni, decine di anni) è molto probabile che ci saranno terremoti di questa magnitudo o leggermente superiori”.

    Tuttavia, egli afferma che in questo momento il fenomeno degli sciami sismici a Tenerife “è di interesse scientifico e non comporta alcun rischio a breve e medio termine”.

    dalla Redazione

     

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