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    I B.I.C abbondano sul suolo canario, se ne contano già 400

    Foto di Cristiano Collina

    Tenerife si è aggiudicata la metà dei Beni di Interesse Culturale dichiarati nelle Isole, Gran Canaria 96. La maggior parte di loro non ha piani speciali

    I B.I.C (Bien de Interés Cultural – Beni di Interesse Culturale) abbondano sul suolo delle Canarie con 400 siti catalogati sulle Isole, la maggior parte dei quali privi di piani speciali di sviluppo del territorio.

    Il Médano a Tenerife o l’Oasi di Maspalomas a Gran Canaria sono, secondo l’architetto urbano Joaquín Mañoso, due esempi fulgidi di nonsense per la normativa delle Isole Canarie.

    Mañoso è stato uno dei partecipanti al Seminario Nazionale sulla Responsabilità dell’Amministrazione nella legislazione culturale e la sua gestione, che si è svolto a Las Palmas lo scorso febbraio sotto l’egida di Canarias Nuevo Horizonte.

    Si tratta di una piattaforma di pensiero di recente creazione legata alla Fondazione Parco Scientifico e Tecnologico dell’Università di Las Palmas de Gran Canaria e ad altre istituzioni accademiche come quella de La Laguna, Carlos III di Madrid e Siviglia.

    Joaquín Mañoso ha detto che il numero di B.I.C autorizzati dalle amministrazioni canarie sono arrivati a 400 entro la fine del 2019, e di questi Tenerife ne ha più del 50% con 205 dossier.

    Gran Canaria è la seconda isola con 96 B.I.C, Fuerteventura 47, Lanzarote 21, La Gomera 5, El Hierro 6 e La Palma 20.

    Mañoso ha indicato che il numero degli attuali B.I.C, dotati dei rispettivi piani speciali, è notevolmente inferiore. I piani speciali sono supporti di protezione essenziali per il perimetro dei B.I.C.


    Sono 10 a Gran Canaria, con solo 6 approvati; 27 a Tenerife e 4approvati, a Fuerteventura 2, a Lanzarote 2; a La Palma 1 e nessuno a La Gomera e El Hierro.

    I piani dei B.I.C prevedono la pianificazione e la gestione dell’area interessata sulla base della dichiarazione di sito storico, come è avvenuto per il passaggio di Cristoforo Colombo attraverso l’Oasi di Maspalomas e concordato dal Cabildo di Gran Canaria nel 2012, sotto il mandato di José Miguel Bravo de Laguna.

    Nel 2017 il Governo delle Canarie ha cancellato il B.I.C di Bravo de Laguna, ma un successivo appello al Tribunale Supremo ha restituito la protezione all’Oasi di Maspalomas.

    Nel 2018, uno dei ricorsi (ce ne sono 5) è stato respinto dalla Corte Suprema, pertanto il governo di Fernando Clavijo ha rinunciato ad agire davanti alla Corte costituzionale.

    Clavijo ha regolamentato i B.I.C con una legge approvata 3 giorni prima delle elezioni generali dell’aprile 2019.

    È entrato in vigore a giugno, 16 giorni dopo le elezioni regionali del 26 maggio che hanno dato la vittoria al PSOE nelle Isole Canarie.

    I relatori, tra cui esperti di alto livello come i professori José Suay o Francisco Villar, hanno ripetutamente invocato la legge sul patrimonio culturale, anche se nessuno di loro aveva fissato la cronologia politica del 2019.

    Alberto Moroni

     

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