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    Stop all’infiammazione con l’Artiglio del Diavolo

    L’Artiglio del Diavolo (Harpagophytum procumbers) cresce in Africa meridionale, in particolare nel deserto del Kalahari, in Namibia e anche in Botswana, Sudafrica, Angola, Zambia e Zimbabwe.

    E’ conosciuto come Artiglio del Diavolo, dato che il suo frutto ha la forma di un artiglio.

    Si tratta di una pianta perenne, che cresce in un terreno sabbioso e argilloso, la pianta può arrivare a crescere fino a 45 cm di altezza e avere una profonda radice centrale che cresce fino a due metri di profondità.

    Ha grandi foglie, i suoi fiori hanno la forma di trombetta e sono di colore rosa con un centro giallastro.

    Il suo frutto è legnoso con la presenza di molte spine lunghe e pungenti.

    Nella storia, molte tribù africane hanno utilizzato l’artiglio del diavolo come antinfiammatorio e analgesico, come rimedio per la febbre per allergie, e per stimolare gli enzimi gastrici e digestivi.

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    In Europa arrivò all’inizio del secolo passato con i colonizzatori che lo utilizzavano per combattere le artriti.

    Dagli anni ’50 ha acquisito maggiore notorietà, grazie al botanico tedesco Otto Heinrich Volk che lo consigliava anche per problemi metabolici.


    La sua conoscenza aumentò, e pensiamo che addirittura all’inizio del nostro secolo è stato in pericolo di estinzione.

    Attualmente questa stupenda pianta è raccomandata dalla Farmacopea britannica anche come diuretico e sedativo.

    La commissione tedesca ha aggiunto tra le raccomandazioni il suo uso anche come stimolante dell’appetito, e per trascorsi degenerativi del sistema muscolo-scheletrico.

    Infine la ESCOP (la cooperativa scientifica europea di fitoterapia) ha pubblicato la monografia dell’Artiglio del Diavolo in marzo del 1996, includendo le seguenti indicazioni terapeutiche:

    • artrosi dolorosa
    • tendiniti
    • perdita di appetito
    • forte infiammazione
    • analgesico

    I principi attivi dell’Artiglio del Diavolo sono glucosidi, tra cui principalmente l’arpagosito, zuccheri, triterpeni, e acidi (clorogenico, cinamico e cafeico) e flavonoidi come la luteina.

    Di tutti questi, l’arpagosito è quello che ha la funzione più rilevante a livello terapeutico, in quanto è un forte analgesico naturale e gli conferisce il forte sapore amaro.

    Per quanto riguarda la sua attività farmacologica possiamo dire di trovarci davvero in presenza di una pianta che non ha nulla da invidiare ai rimedi chimici classici per la sua azione antinfiammatoria, analgesica e antireumatica.

    Sono note anche azioni antiossidanti, dovute alla presenza di composti fenolici nella pianta, questo fa sì che l’artiglio del diavolo sia efficace per prevenire gli stress ossidativi che sono direttamente legati alla sua azione antinfiammatoria.

    Come assumerlo?

    In erboristeria sono presenti sia la radice per fare infusi e decotti, che l’estratto liquido da assumere in gocce e capsule, fino ad arrivare a prodotti e miscele composte con altre piante per potenziare il suo effetto.

    Come sempre sta nella professionalità dell’erborista naturopata individuare il giusto rimedio in base all’individualità di ogni paziente e alle sue caratteristiche morfologiche e al problema da trattare… Non esiste un rimedio per tutti… lasciatevi sempre consigliare dal vostro medico naturale di fiducia!

    D.ssa Laura Nardi

     

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