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    Nuove regole nel mondo del lavoro

    Tra aprile e maggio sono entrate in vigore nuove misure per garantire la parità di trattamento e di opportunità tra donne e uomini in materia di occupazione, approvate con il Real Decreto Ley 6/2019, nonché misure urgenti di protezione sociale e lotta contro l’insicurezza durante la giornata lavorativa, approvate con il Real Decreto Ley 8/2019.

    Ecco alcune delle principali novità contenute nei suddetti Decreti Legge che hanno un’incidenza diretta sul lavoro.

    Innanzitutto è stato formalizzato  il concetto di “lavoro di pari valore”: un lavoro avrà lo stesso valore di un altro quando la natura delle funzioni o dei compiti effettivamente affidati, le condizioni educative, professionali o di formazione richieste per il suo esercizio, i fattori relativi alla sua prestazione e le condizioni di lavoro in cui devono essere svolte, siano equivalenti.

    In quest’ottica, le aziende con 50 o più lavoratori avranno l’obbligo di disporre di un piano per la parità occupazionale.

    Per l’approvazione di questi piani, che verranno archiviati in un apposito registro ministeriale, sono state stabilite scadenze diverse a seconda del numero di lavoratori: tre anni per le aziende con 50-100 lavoratori, due anni per quelle con 101-150 lavoratori e un anno per le aziende con 151-250 lavoratori.

    In particolare, le aziende avranno l’obbligo di effettuare un registro (al quale i lavoratori potranno accedere liberamente) che indichi i valori medi di salari, integrazioni salariali e percezioni extra-salariali dei lavoratori che compongono la loro forza lavoro, distribuiti per gruppi e categorie professionali o posizioni di lavoro di pari valore, senza alcuna distinzione tra i sessi.

    Inoltre, è stata introdotta una presunzione di discriminazione basata sul sesso, qualora la remunerazione media di un sesso risulti maggiore del 25% rispetto a quella dell’altro sesso, a meno che il datore di lavoro non giustifichi che la differenza salariale risponda a ragioni non correlate al sesso dei lavoratori.

    Riguardo le prestazioni di maternità e paternità (sussidi e sgravi fiscali), ora raggruppate in un’unica prestazione chiamata “di assistenza all’infanzia”, spiccano le nuove norme relative al congedo per la cura dei figli, che prolunga il congedo di paternità fino a 16 settimane equiparandolo, sebbene in modo progressivo e graduale, a quello del congedo di maternità: per l’anno 2019 il permesso durerà per 8 settimane, per l’anno 2020 di 12 settimane e, nel 2021, avrà una durata di 16 settimane.


    In relazione alle 6 settimane di riposo ininterrotte dopo la nascita, sarà obbligatorio per i genitori diversi dalla madre godere di 2 settimane nel 2019, 4 settimane nel 2020 e 6 settimane dal 2021.

    É ora obbligatoria la registrazione delle ore lavorate al fine di garantire il rispetto dei limiti in termini di orari, nonché di contribuire a creare un quadro di sicurezza legale per i lavoratori e facilitare i controlli da parte dell’Ispettorato del lavoro.

    L’impresa dovrà conservare i registri per quattro anni ed esibirli a richiesta dei lavoratori, dei loro rappresentanti legali e degli  ispettori del lavoro; le violazioni relative alla registrazione dell’orario di lavoro saranno considerate inadempimenti gravi con conseguenze economiche importanti.

    Sono poi state adottate misure di protezione sociale, attraverso la riforma dell’indennità di disoccupazione per le persone di età superiore ai 55 anni,  la riforma delle prestazioni familiari di previdenza sociale e delle pensioni di invalidità permanenti totali, nonché la riforma delle prestazioni di maternità e paternità nel settore della pesca marittima, tra gli altri.

    Infine, sono state varate misure per la promozione del lavoro a tempo indeterminato, come bonus per la conversione di contratti determinati dei lavoratori agricoli in contratti a tempo indeterminato o contratti indeterminati-discontinui,  bonus per l’impiego di disoccupati di lunga durata, misure di sostegno per il prolungamento del periodo di attività dei lavoratori con contratti indeterminati-discontinui nei settori del turismo, del commercio e della ristorazione.

    Avv. Elena Oldani

     

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