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    I migranti aumentano la produttività della comunità

    Vicent Beltrán, esperto governativo sull’immigrazione, ha sottolineato l’importanza dell’arrivo di stranieri per lo sviluppo economico e ha messo in guardia sui pregiudizi riguardo ai posti di lavoro.

    La Guardia Civil si è impegnata a lottare per una migrazione sicura, adeguata e regolare e in occasione della Conferenza sulle minacce globali alla sicurezza, ha voluto evidenziare il contributo dei migranti alla società in cui sono inseriti.

    Vicent Beltrán, segretario del Comitato per l’Immigrazione del Dipartimento di Sicurezza Nazionale ha sottolineato che l’immigrazione contribuisce allo sviluppo, perché la produttività dei migranti nei paesi in cui sono accolti, è elevata.

    Beltràn, uno dei relatori alla Conferenza sulle minacce globali alla sicurezza che si è svolta nei giorni scorsi a Santa Cruz, ha anche escluso che ci sia un rapporto tra immigrazione e perdita di posti di lavoro per i locali.

    Beltran ha sottolineato che una delle sfide riguardanti l’immigrazione è garantire che i migranti accedano sempre legalmente ai posti di lavoro, perché in questo modo i sistemi pubblici beneficiano della produttività che generano, e questo ha un impatto positivo sulla società nel suo complesso.

    Secondo l’ONU, il 3,5% della comunità internazionale è migrante, in altre parole, più di 60 milioni di persone hanno lasciato il loro paese d’origine.

    I processi di migrazione possono essere motivati da fattori quali eventi geopolitici o cambiamenti climatici.

    Il profilo del migrante è cambiato negli ultimi anni, infatti sempre più donne decidono di lasciare il loro paese di origine.


    La formazione dei migranti, secondo i dati che riporta Beltràn, è molto varia, mentre è stata rilevata una tendenza ad aumentare agli anni di permanenza nel paese di arrivo.

    In Spagna, il flusso migratorio è positivo dal 2017.

    Questo dato rappresenta un nuovo ciclo, un cambiamento rispetto al trend degli anni di crisi e significa che la Spagna si è posizionata tra i paesi che ricevono il maggior numero di migranti.

    Il flusso migratorio, secondo le parole dell’esperto, è strettamente legato all’economia del paese e tende ad essere più elevato man mano che il paese si sviluppa.

    Un dato che indica che lo sviluppo economico di un paese è basso è che la migrazione è interna piuttosto che esterna.

    Secondo Beltràn, questo si spiegherebbe in quanto una persona che decide di emigrare in un altro paese lo fa perché il costo e il beneficio lo compensano.

    Se nel suo paese trovasse opportunità simili, non se ne andrebbe.

    Inoltre l’esperto ritiene che le persone che cambiano paese per motivi economici tendano a optare per le grandi città.

    Anche se la Spagna beneficia dell’arrivo di persone provenienti dall’America Latina, la tendenza abituale nel mondo è che i movimenti migratori avvengano tra le regioni vicine.

    La cosa più frequente è che i cittadini europei si spostino all’interno del continente stesso, mentre la migrazione dall’America Latina è un caso particolare, secondo Beltrán.

    Gli obiettivi dell’immigrazione in Spagna includono il monitoraggio del rispetto dei diritti dei lavoratori e di un reclutamento equilibrato ed etico, la creazione di programmi di formazione e la lotta per una migrazione sicura, adeguata e regolare.

    Per quanto riguarda l’Africa, Beltrán ha dichiarato che la previsione è che non sarà in grado di compensare il tasso di crescita con lo sviluppo economico, quindi pensa che continuerà ad essere il polmone demografico del mondo e ad esportare migranti.

    La Spagna e l’Europa dedicano molte risorse per raggiungere i suddetti obiettivi nel settore dell’immigrazione. Questa spesa, secondo l’esperto, finisce per tornare alla società e, soprattutto, contribuisce direttamente alla lotta contro l’immigrazione irregolare.

    Beltràn ha spiegato che in Africa ci sono anche movimenti interni, soprattutto da sud a nord, cosa che coincide con la tendenza globale con la sola eccezione del Sudafrica, che pur essendo situato a sud del continente, riceve persone provenienti da altri paesi vicini, attratti dalla sua economia.

    Per Beltrán, infatti, immigrazione e sviluppo economico vanno di pari passo, e si stima che nel 2019 le rimesse internazionali di denaro dei migranti che ritornano nei loro paesi di origine supereranno i 550.000 milioni di dollari.

    Finora quest’anno, secondo Felix Azón, direttore generale della Guardia Civil, l’accesso irregolare delle persone attraverso lo Stretto di Gibilterra è stato ridotto del 30%.

    Azón ha anche detto che la riduzione dell’immigrazione irregolare nello Stretto è dovuta al lavoro delle autorità per l’immigrazione, con la collaborazione del Marocco.

    Ha precisato poi Azón che per quanto riguarda l’immigrazione irregolare, l’attenzione non si concentra sui singoli migranti, ma sulla tratta di persone e l’esistenza delle mafie che trafficano in esseri umani.

    Azón ha descritto le altre attività della Guardia Civil, soprattutto per quanto riguarda la conservazione delle risorse naturali e la sicurezza informatica.

    Alla conferenza hanno partecipato il ministro della Giustizia e della Sicurezza, Julio Pérez, e la vicepresidente del Parlamento delle Isole Canarie, María Esther González.

    Da parte sua, la vicepresidente ha valutato positivamente l’evento perché ritiene sia necessario parlare di sicurezza ambientale, flussi migratori e sicurezza informatica.

    Gonzalez ha anche colto l’occasione per congratularsi con la Guardia Civil per aver scelto per la conferenza le Isole Canarie, una comunità turistica dove la sicurezza ha un’importanza primaria.

    Marco Bortolan

     

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