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    Le Canarie registrano l’indice di natalità più basso della storia delle Isole

    Le Canarie sono il fanalino di coda per natalità in Spagna con una media di meno di un figlio a testa per donna.

    Il Sud di Tenerife è la zona che presenta migliori prospettive demografiche grazie all’immigrazione.

    Gli indici di natalità alle Canarie hanno toccato il fondo.

    Mai si era registrato un tasso di natalità così basso come quello da poco pubblicato dall’Istituto nazionale di statistica (I.N.E.) per il 2018.

    Meno di un figlio per donna (0,97), un dato che pone l’Arcipelago all’ultimo posto tra le comunità autonome di Spagna.

    Questo calo delle nascite fa sì, inoltre, che le Isole siano diventate la regione nella quale è maggiormente aumentato lo squilibrio tra nuovi nati e decessi.

    Ovvero, lo scorso anno si sono registrate poco più di 14.500 nascite contro più di 16 mila decessi.


    Un fenomeno che sembra via via consolidarsi dal momento che sono ormai tre anni che il numero delle morti supera quello delle nascite.

    Secondo Josè Leon Garcia Rodriguez, professore di Geografia Umana all’Università de La Laguna questi dati sono il risultato di una serie di concause di natura socioeconomica tra cui spiccano l’alto livello di disoccupazione che c’è nell’Arcipelago e i salari bassi.

    Due fattori che spingono molte coppie a rinunciare ad avere figli.

    Secondo il docente, i figli non sono più un fattore produttivo come lo erano anni fa in una società prevalentemente rurale; nel mondo attuale sono un fattore di spesa.

    Il calo della natalità è un fenomeno globale, ma mai l’umanità aveva avuto tassi di riproduzione tanto bassi.

    Quello che accade in Spagna e in particolare alle Canarie è un processo iniziato più tardi rispetto ad altri paesi ma ora procede a velocità via via crescente.

    Le Canarie non presentano buoni dati nemmeno per quanto riguarda l’aspettativa di vita.

    Le nascite coprono solo metà delle morti.

    Nonostante il clima e le bellezze naturali, le Isole sono agli ultimi posti insieme ad Andalucia, Ceuta e Melilla per aspettativa di vita che, per i nati ora, è in media di 82,2 anni.

    L’aumento del 5,7% della mortalità nell’Arcipelago a fronte dell’0,4% registrato nel resto del paese viene attribuito dal professor Garcia Rodriguez ad una sanità con indicatori negativi, posizionata tra le meno apprezzabili del paese e ad elevati indici di povertà.

    Ci sono circa 206 mila persone disoccupate e il 29% della popolazione canaria è a rischio di povertà o di esclusione sociale stando ai dati dell’informativa Caritas pubblicata nei giorni scorsi.

    La popolazione delle Canarie continua a crescere grazie all’immigrazione che contrasta il calo di natalità.

    Al Sud di Tenerife in particolare, secondo i dati dei municipi, un residente su tre è straniero

    Al Sud si ha quindi la migliore prospettiva demografica di tutta l’isola perché la popolazione che arriva è giovane e dinamica, in età per avere figli e buona parte di loro arriva da paesi con tassi di natalità più elevati.

    Di contro, il Nord e l’area metropolitana continuano ad invecchiare.

    Tra le Isole, quella con età della popolazione più avanzata è El Hierro, seguita da La Palma e La Gomera, mentre le più giovani sono Fuerteventura e Lanzarote.

     

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