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    Trascorsi 62 anni dalla catastrofe di El Llanito

    La più grande catastrofe naturale del secolo avvenne il 16 gennaio del 1957 a Breña Alta

    Il più grave disastro naturale della storia di La Palma è accaduto esattamente 62 anni fa a El Llanito, a Breña Alta, quando si verificò un temporale eccezionale che portò oltre 500 litri di pioggia per metro quadro in sole 48 ore. 

    Causò lo straripamento di tutti i corsi d’acqua e, in particolare, dei barrancos di Aguacencio e Amargavinos, la cui alluvione rase al suolo diverse abitazioni, provocando la tragica morte di 32 persone.

    Una tragedia come quella di El Llanito è tipica dei territori aridi e caratterizzati da forti pendenze e gole profonde.

    Quando improvvisamente vi sono delle precipitazioni temporalesche, i letti dei fiumi si gonfiano a dismisura e non è tanto la potenza dell’acqua a danneggiare il territorio e a mettere in pericolo di suoi abitanti, quanto piuttosto il materiale che trascina con sé, come tronchi, fango e detriti di diverse dimensioni.

    La Palma è, geomorfologicamente parlando, l’isola più elevata al mondo in rapporto alla sua superficie, con una rete idrografica caratterizzata da pendii ripidi e scoscesi e da gole profonde e tortuose.

    Eventi come quello di El Llanito in realtà risultano piuttosto rari perché, a dispetto delle caratteristiche fisiche, i luoghi più a rischio risultano non essere densamente popolati; pur tuttavia l’intera isola non cessa di risultare pericolosa ogniqualvolta si presenti un evento atmosferico eccezionale.

    La tragedia di El Llanito rappresentò un fatto inusuale, non studiato completamente a causa dell’arretratezza dei mezzi dell’epoca, soprattutto per il numero delle sue vittime, se si considera che da solo ha innalzato significativamente il numero dei morti per alluvione ed eventi naturali di tutto l’Arcipelago.


    Il professore Alfredo Mederos dell’Università di La Laguna, già nel 2005 aveva espresso particolare preoccupazione circa la situazione dei barrancos di Aduares e Aguacencio, occupati da nuove costruzioni.

    Benché egli comprenda l’ovvia tentazione di occupare gli spazi, sottolinea la necessità di prestare attenzione agli enormi pericoli che si corrono ignorando gli eventi del passato, come la tragedia di El Llanito, che dovrebbe essere da monito per i costruttori edili.

    Ovviamente, precisa, se vi sono più case nei barrancos, in caso di alluvione le vittime possono aumentare esponenzialmente.

    Sfidare la natura, conclude, le cui forze sono indubbiamente superiori a quelle dell’uomo, è il più grave errore che questi può fare (e ha fatto).

    Cristiano Collina

     

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