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    L’attentato fallito a Francisco Franco a La Orotava

    81 anni fa si è verificato un evento a La Orotava che, se avesse avuto un esito diverso, avrebbe cambiato la storia contemporanea della Spagna.

    Il 18 giugno 1936, nel bel mezzo della celebrazione del Corpus Domini, si verificò un attacco fallito nel villaggio settentrionale contro Franco, che un mese dopo guidò il colpo di stato e si proclamò capo del Governo e Generalissimo.

    Tra il 12 marzo e il 16 luglio 1936, il Maggiore Generale Francisco Franco Bahamonde fu comandante militare delle Isole Canarie.

    La sua presenza sulle isole ha suscitato proteste in alcuni settori.

    Dal suo arrivo al porto di Santa Cruz, comparvero cartelli con scritto “Fuera Franco” e diversi consigli comunali sostennero il comune di Buenavista del Norte in una protesta formale.

    La protesta è stata così grande che ci sono stati anche due attentati falliti.

    Il più noto è stato quello del 13 luglio a Capitanía, a Santa Cruz, apparentemente promosso dal leader anarchico Antonio Vidal Arabí.

    Ma, curiosamente, un mese prima, ci fu un altro tentativo che non è passato alla storia e che non è stato incluso né nelle biografie del dittatore né nel libro classico di Eliseo Bayo “Los atentados contra Franco”.


    Franco visitò il Corpus de La Orotava il 18 giugno 1936, accompagnato dalla moglie Carmen Polo e dalla figlia Carmencita.

    Pranzò nella casa del Capitano Eduardo Pintado, in Calle Verde.

    Ha visitato i tappeti fioriti e ha assistito alla grande processione dalla casa della famiglia Brier.

    Quello che è successo in seguito viene raccontato in uno dei suoi libri dal giornalista Andrés Chaves: “Mentre Franco guardava i tappeti fioriti dalla finestra di casa del generale Machado, un uomo con una pistola cercò di sparargli da un altro balcone, e un poliziotto municipale de La Orotava, che era accanto a Franco, lo vide e cercò di estrarre una pistola.

    Juan del Castillo ricorda che i servizi segreti dell’esercito e della Falange temevano un attentato.

    Ecco perché c’era un insolito dispiegamento di truppe segrete di sicurezza a La Orotava, che ha rilevato la presenza di un personaggio sospetto dall’Isla Baja, che era venuto armato e aveva parcheggiato la sua auto nella parte posteriore del municipio.

    Del Castillo sostiene che il sindaco  Felix Sosa ha ammonito l’individuo ad andarsene e ha frettolosamente abbandonato La Orotava.

    Il 18 luglio, l’indagato è stato arrestato su ordine del Comandante Generale e interrogato, anche se poi è stato in grado di dimostrare che non era stato assente da Garachico il giorno del fallito attacco a La Orotava.

    Tuttavia, dopo un breve soggiorno a bordo di una nave prigione, non se ne fu mai più sentito parlare.

    Dicono che fu “perso” sulla costa di Santa Cruz, come molti altri che si opponevano al regime di Franco.

    Sarà a causa del cattivo ricordo che questo evento gli ha lasciato, quando Franco tornò a Tenerife, già come capo di stato nel 1950, e ha voluto salire a vedere il Teide – che non conosceva -, dicono che è passato attraverso La Orotava senza fermarsi e in una macchina coperta, solo nel caso…

    Franco Leonardi

     

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