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    Puerto de la Cruz, dalle origini a oggi.

    Il XX secolo e il boom turistico.

    terza parte

    Arriviamo dunque in questo percorso storico al XX secolo, durante i tre primi decenni del quale la coltivazione per elezione rimane quella della banana ma che successivamente attraversa un grave periodo di crisi dovuto alle contingenze mondiali che ne impediscono l’esportazione.

    Il vero e proprio boom turistico di Puerto de la Cruz può essere individuato tra gli anni ’50 e gli anni ’80, a seguito della nascita nel 1946 dell’aeroporto di Los Rodeos e principalmente all’apertura ai voli nazionali e internazionali.

    Il 13 ottobre del 1955 il Gobierno spagnolo concede quindi alla città il titolo di Luogo di Interesse Turistico Nazionale, ma sarà solo negli anni ’60 che il turismo cambierà radicalmente l’aspetto e lo sviluppo economico di Puerto attraverso lo sviluppo urbano e la nascita di tutti gli stabilimenti alberghieri che finiscono col gettare un’ombra sull’economia legata alla coltivazione delle banane.

    Puerto de la Cruz rappresenterà quindi la prima città turistica in assoluto delle Canarie e il settore alberghiero e gli altri servizi collegati, diventeranno fonte predominante di occupazione.

    Ma la crisi è destinata a colpire ancora l’economia di Puerto e di tutto l’Arcipelago negli anni ’70, provocando una paralisi alle costruzioni; la ripresa, seppure timida, arriva negli anni ’80, quando per uno dei progetti turistici più grandiosi della città, la costruzione del Complejo de Martiánez, viene data in mano la responsabilità a César Manrique, l’artista poliedrico di Lanzarote che crea un incredibile spazio di svago intorno al lago artificiale, oltre a rinnovare le zone costiere con criteri ambientali e integrando la tipica cultura canaria.


    Manrique lascia la propria impronta anche sulla costa di San Felipe con la creazione di Playa Jardin, realizzata con lo scopo di realizzare un ambiente naturale dove poter passeggiare tra comodi sentieri, accompagnati dalla vista di giardini di piante autoctone, cascate di acqua, rocce naturali e una completa infrastruttura in grado di fornire tutti i tipi di servizi ai visitatori.

    Con le peculiarità che la contraddistinguono, in primis il Complejo de Martiánez, e nonostante la forte concorrenza turistica delle altre località canarie, Puerto de la Cruz consolida significativamente il suo potere attrattivo che la pone in prima linea per il turismo e soprattutto la proietta nel ventunesimo secolo con l’obiettivo di migliorare i propri servizi, differenziarli e di evitare il sovraffollamento, mantenendo così la gradevole tranquillità che vi si respira.

    Dalle sue origini a oggi, Puerto ha saputo legarsi profondamente alle tradizioni senza tralasciare una particolare lungimiranza, espressa da idee innovative che le hanno consentito di porsi in maniera aperta a tutte le culture; questa splendida enclave è e rimarrà leader nella continua ricerca dell’eccellenza, intessendo alla malinconia del passato, valorizzato dalla cura per gli edifici storici, il sogno di un futuro brillante.

    Ilaria Vitali

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