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    Il dolore del buio della notte

    Questo mese l’arca del mistero naviga al nord dell’isola della Gomera per narrare una leggenda poco conosciuta di due amanti ostacolati.

    In articoli precedenti abbiamo già raccontato la leggenda dell’amore di Gara e Gonay i quali decidono di morire a causa del loro amore travagliato e impossibile a cui è stata intitolata la zona centrale dell’isola.

    Questa volta invece racconteremo la storia di Zula un ragazzo appena entrato nell’adolescenza, spavaldo e con un po’ di arroganza data dall’età ed innamorato della bella Abrante, una giovane dai lunghi capelli castano chiaro che viveva nel municipio di Argulo.

    I giovani si erano conosciuti pascolando gli animali nel monte e subito tra loro era nato un legame speciale.

    Il loro amore non riesce a rimanere segreto per molto tempo e dopo qualche mese la madre della bella giovane che si chiamava Gazaña viene a conoscenza della loro relazione.

    Timorosa del giudizio dei vicini e turbata dal carattere impetuoso del giovane cerca di ostacolare la relazione assegnando alla fanciulla attività che la obbligassero a rimanere nel paese, così da non poter correre nei boschi dall’amato.

    A un certo punto la giovane ormai sopraffatta dai sentimenti decide di chiedere il permesso alla madre per tornare a pascolare gli animali ma la progenitrice le risponde negandole la possibilità di rivedere Zula.

    Abrante con il cuore dolorante e traboccante d’amore decide di fuggire di casa e correre al monte in cerca dell’amato, mentre saliva il pendio inizia ad attraversare i dirupi che contraddistinguono l’isola ma quando finalmente riesce a vedere in lontananza il giovane, scivola e cade in un precipizio perdendo la vita.


    Zula vedendo cadere la ragazza scende a valle fino ad arrivare dove c’è il corpo ormai senza vita dell’amata e al vederlo impazzisce per il dolore e dalla rabbia per quell’amore tanto ostacolato, per questo risale velocemente il monte ed entra nella grotta dove vive la strega di Chipude, un’anziana eremita che si dedica alla magia.

    Furioso chiede alla signora di creare una pozione che potesse far provare a Gazaña lo stesso dolore che l’amata ha sofferto durante la caduta.

    Dopo aver ricevuto il fiaschetto con il veleno si reca in paese e con un sotterfugio riesce a somministrare la bevanda alla madre della giovane, la quale subito viene colpita da dolori che si sono poi accentuati quando arrivava la sera e l’oscurità della notte.

    Il giovane pur vedendo la sofferenza della donna ancora non si sentiva soddisfatto e continuava comunque a soffrire per l’accaduto.

    Dopo alcuni giorni decide che la punizione non era ancora sufficiente e decide di tornare dalla strega per chiedere di aumentare le ore di oscurità.

    L’eremita ascoltando le sue parole crea un unguento molto potente e lo avvisa che per renderlo efficace deve cospargersi la pozione su tutto il corpo e in quel momento il giovane sarebbe morto, ma in cambio della vita sarebbe apparsa una montagna grande quanto il dolore che provava.

    Il ragazzo incurante della propria vita corre nel punto donde il sole sorgeva illuminando il paese e segue le istruzioni della strega, poco dopo cade sul terreno morto e come promesso sorge dal nulla un’alta montagna dalla pendenza scoscesa lasciando in ombra la casa dove viveva Abrante.

    Ancora oggi nel paese di Argulo si trova una via che si chiama Cabaña nella frazione de “El Mantillo” che da quando inizia l’inverno fino a febbraio non riceve mai i raggi del sole rimanendo sempre nell’oscurità e durante questo periodo un forte odore di muffa e umidità pervade la zona.

    Loris Scroffernecher

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