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    Canarie, allarme HIV: 4.482 nuovi casi dal 2000

    Allarme HIV alle Canarie che, stando ai dati presentati recentemente in conferenza stampa dalla dottoressa esperta in dermatologia e venereologia Marina Rodriguez insieme al direttore generale di LGS Análisis, dal 2000 a oggi hanno registrato ben 4.482 nuovi casi, più di metà dei quali in provincia di Las Palmas, cambiando così la tendenza ultima che vedeva Santa Cruz de Tenerife la detentrice del maggior numero di infezioni.

    I più colpiti sono soggetti di sesso maschile, tra i 20 e i 39 anni di età e l’83% del totale delle infezioni sarebbe avvenuto per via sessuale mentre il 66,5% per rapporti omosessuali; i dati raccolti dalla rete di sorveglianza epidemiologica nazionale hanno inoltre confermato un aumento dei casi di malattie sessualmente trasmissibili, come sifilide, gonorrea e clamidia, non solo nell’Arcipelago ma in tutto il territorio nazionale.

    Marina Rodriguez, che spiega che le malattie sessualmente trasmissibili sono la vera epidemia del XXI secolo, afferma che le ragioni dell’aumento delle infezioni è imputabile ad un abbandono della prevenzione soprattutto in periodi particolari di aggregazione come il Carnevale.

    L’infezione più comune è quella del papilloma virus, che colpisce il 70-80% di tutta la popolazione sessualmente attiva e che non necessariamente arriva a manifestarsi, rimanendo latente nell’organismo; a seguire infezioni da clamidia, sifilide, gonorrea, herpes genitale e HIV.

    Per alcune di queste infezioni, la trasmissione non avviene esclusivamente per vie sessuali ma anche da contatto con sangue infetto o per via verticale, ovvero da madre a feto, soprattutto riguardo a epatite B, C, HIV e sifilide, con conseguenze talvolta fatali per il nascituro.

    Il laboratorio LGS Análisis ha indetto la conferenza stampa durante la Giornata Europea della Salute Sessuale, in occasione della quale ha voluto sottolineare che l’Arcipelago delle Canarie rappresenta la comunità dove avviene il maggior numero di contagi; fondamentale quindi la sensibilizzazione della popolazione alla prevenzione soprattutto in occasione del Carnevale, quando il clima particolarmente festoso porta a comportamenti disinibiti ad alto rischio a causa dello scarso utilizzo del preservativo.

    I contagi, precisa la Rodriguez, non sono sempre evidenti attraverso lesioni cutanee o sintomatologia specifica e nel caso delle donne le lesioni possono rimanere nascoste a livello intravaginale, rettale e faringeo, tanto da richiedere, per la loro individuazione, esami clinici accurati.

    Il preservativo protegge efficacemente contro malattie veneree trasmissibili dai fluidi, come HIV, gonococco, clamidia, micoplasma e trichomonas, ma non da quelle come sifilide, herpes simplex o  mollusco contagioso che si trasmettono semplicemente con il contatto pelle a pelle o pelle a mucosa, senza necessariamente una penetrazione o una condivisione di fluidi.


    Grazia Riolo

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