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    L’acqua sente, vede, e si comporta di conseguenza

    Tra le ultime scoperte che riguardano la salute, Masaru Emoto, ricercatore giapponese, sostenitore dell’acqua non come componente inerme ma come qualcosa di “vivo”, da oltre venticinque anni sottopone l’acqua a diversi e interessantissimi esperimenti.

    Masaru Emoto ha inventato una nuova tecnica per refrigerare l’acqua, la fotografa ghiacciata e ne sceglie di diversa provenienza, dall’acqua dell’acquedotto di diverse città del mondo a quella di laghi, paludi, ghiacciai e sorgenti.

    I risultati? Sorprendenti. I cristalli d’acqua, trattati in questo modo particolare, cambiano la loro struttura in base ai messaggi che ricevono. Rileggete pure. Avete letto bene. I cristalli d’acqua si fanno influenzare dalle vibrazioni provocate dalla musica, dal timbro della voce, e persino dai pensieri.

    Se l’acqua ascolta parole positive esegue forme geometriche armoniche, così non accade se le parole sono negative. In quel caso crea forme amorfe.

    Lo so, difficile da credere. Anche la comunità scientifica si dimostra piuttosto indifferente a queste scoperte.

    Ma se Masaru Emoto è nel giusto, e lo è, ed il nostro corpo è fatto per la maggior parte d’acqua, come reagirà allora ad una parola d’odio o ad una buona? Una parola d’amore allora si diffonderà in tutto il nostro corpo offrendoci una magnifica sensazione di benessere psico-fisico?

    Inoltre, a conferma di questa tesi, il team guidato dal premio Nobel per la medicina Luc Montagnier, con i biologi Lavalli e Aissa e gli italiani, il fisico Emilio Del Giudice, Giuseppe Vitiello e il ricercatore Alberto Tedeschi, ha pubblicato sul Journal of Physics uno studio che conferma la teoria del ricercatore giapponese.

    L’acqua registra le onde a bassa frequenza del DNA, le memorizza e le trasmette attraverso particolari segnali elettromagnetici. Da qui si può persino ipotizzare l’azione terapeutica dei principi attivi diluiti nell’acqua, principio tra cui si fonda tra l’altro la medicina omeopatica.


    Assumeremo farmaci e potremo avere effetti collaterali diluiti, dato che l’acqua riceverà le informazioni e sarà incaricata di attivarsi.

    Non siamo affatto nella fantascienza, ma un po’ di curiosità, tanta? ci viene da queste scoperte. Siamo per il 70% fatti d’acqua. Quanto può e potrà condizionarci? Quanta importanza assumerà dopo l’esito di questi studi?

    Siamo qui in attesa che questi grandi personaggi della ricerca e della medicina ci diano altre risposte. Grazie a loro, a gente come questa, il mondo non si ferma. Il mondo, tutto, va avanti.

    di Danila Rocca

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