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    I boutique hotel di Santa Cruz de Tenerife

    Tenerife, che nel 2016 ha registrato il maggior numero di visitatori nella sua storia, pari a più di 2,2 milioni, sta suscitando grande interesse in investitori intenzionati a sviluppare il mercato dei cosiddetti boutique hotel, vale a dire hotel la cui categoria non supera le tre stelle ma in grado di offrire servizi all’altezza di un cinque stelle.

    I boutique hotel, nati nei primi anni ottanta in grandi città come New York e Londra, si distinguono per classe, dimensioni raccolte, stili particolari di arredo e accessori di lusso che contribuiscono a connotare queste strutture ricettive come diverse da tutte le altre e con una propria indiscutibile identità.

    A confermare questo interesse è il consigliere delegato della Sociedad de Desarollo che ha sottolineato le molte richieste pervenute per trasformare piccoli edifici, spesso di proprietà familiare, in boutique hotel, investendo nel loro recupero e nella fornitura di mobili, accessori e servizi in generale che renderebbero il soggiorno di altissima qualità e prestigio.

    Come sempre la parola magica nel settore del turismo delle isole è la diversificazione e questo ne è un lampante esempio.

    Gli investitori, attratti dai numeri più che positivi registrati dall’isola e dai dati sull’occupazione diretta che hanno rilevato un incremento dell’8% rispetto al 2015, stanno valutando seriamente l’idea di creare una serie di strutture ricettive molto in voga nelle grandi capitali e il cui successo è ormai fatto consolidato dai grandi tour operator.

    La possibilità di aumentare ulteriormente la percentuale annua di occupazione degli hotel, passata dal 50 a oltre il 70% nelle località turistiche dell’isola, è la sfida che nuove figure e soggetti già presenti intendono intraprendere, unitamente alle autorità competenti.

    Come è stato sottolineato da più parti, grazie alla conferma della Gerencia de Urbanismo della possibilità di ristrutturare alcuni immobili cittadini, è proprio in questo particolare momento di grande impulso del settore turistico che occorre sfruttare al massimo le opzioni presenti, al fine di poter affrontare eventualmente, come sostengono alcuni, un prossimo calo fisiologico della domanda.

    La situazione attualmente rivela che la spesa turistica ha superato i 112 milioni di euro, rispetto ai 110 milioni registrati solo l’anno prima, e che il 31% dei contratti di lavoro per 6 mesi consecutivi di ingaggio sono stati firmati proprio a Tenerife, dove la disoccupazione è scesa al 25%, dopo i terribili anni in cui si era fermata al 30%.


    Quindi, prossimamente, i boutique hotel andranno ad aggiungersi nel già vasto ventaglio di offerte di questa brulicante realtà canaria.

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