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    Canarie, si continua a morire per annegamento

    Triste primato, quello delle Canarie, dove si continua a morire per annegamento, nonostante un recente passato analogo cui sono seguite campagne di sensibilizzazione e avvertimenti in tutte le lingue.

    Nei primi quattro mesi del 2017 a morire sarebbero state già 28 persone, vale a dire il 24,3 % del totale dei decessi per annegamento in tutta la Spagna, secondo i dati forniti dal rapporto nazionale di annegamenti della Rfess, Real Federación Española de Salvamento y Socorrismo.

    Il profilo della vittima tipo nei quattro mesi di questo anno è un uomo, che rappresenta l’87% delle morti, con più di 35 anni di età (67,5%), di nazionalità spagnola (70%) e che per il 43% dei casi è affogato al largo di una spiaggia tra le 8 e le 20, e per il 96% in zone prive del servizio di vigilanza.

    I dati rivelano inoltre che a morire per annegamento sono stati 18 bagnanti, 6 subacquei e 4 sportivi, nel 58% a causa di un incidente e il resto durante una situazione di lavoro.

    Il macabro bollettino prosegue indicando che in Galicia si sono verificati 22 decessi e in Andalusia 21, così che le tre comunità autonome spagnole superano le venti vittime di annegamento, rappresentando insieme il 63% di tutte le analoghe morti del paese.

    Il minor numero di decessi si è registrato invece nei Paesi Baschi e nella città autonoma di Ceuta, con una sola vittima, seguite da Aragona con due, Castilla y León con tre, le isole Baleari con quattro, Murcia con cinque, Catalogna e Valencia con sette morti, tutte aree dove a morire sono state meno di dieci persone.

    Bandiera bianca, è il caso di dirlo, per Asturias, Madrid, Navarra, Estremadura y La Rioja e Melilla dove fortunatamente non sono stati registrati incidenti acquatici e quindi vittime.

    dalla Redazione


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