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    Il tellurio, alla scoperta di questo sconosciuto

    Si fa un gran parlare di questo tellurio e della scoperta del più grande giacimento sottomarino al mondo proprio in acque canarie, ma perché questo metallo, sconosciuto ai più, è diventato il nuovo oggetto del desiderio?

    Il tellurio, metallo scoperto e isolato nel 1782 da Von Reichenstein in una miniera della Transilvania, è considerato un elemento piuttosto raro in natura, fragile allo stato puro, facilmente polverizzabile, di colore bianco argenteo e utilizzato frequentemente in lega con altri metalli.

    Ad esempio se viene aggiunto al piombo, ne migliora la resistenza, al rame o all’acciaio li rende più facilmente lavorabili e alla ghisa ne aumenta la capacità di regolazione del raffreddamento.

    In lega con il cadmio, il tellurio forma un composto semiconduttore sensibile agli infrarossi, con il bismuto viene impiegato per i dispositivi termoelettrici e con il mercurio viene utilizzato nella realizzazione dei rilevatori a infrarossi.

    Questo metallo è molto conosciuto nella produzione delle ceramiche e dei vetri, grazie alle sue proprietà antiossidanti ma anche come additivo della benzina e nel processo di vulcanizzazione delle gomme.

    Quello che più attrae del tellurio, e che rende la scoperta del giacimento un autentico tesoro, è l’utilizzo che se ne può fare in tecnologia e nella costruzione dei pannelli fotovoltaici, dove la sua presenza nelle celle solari consente un migliore rendimento della conversione della luce in energia elettrica.

    Grazie alle sue caratteristiche di conducibilità, il tellurio è utilizzato in particolare nel campo dell’industria elettronica, basti pensare ai supporti riscrivibili ottici come il comune CD o DVD fino al Blue Ray, la cui composizione include anche questo particolare metallo.

    Ma il tellurio è nocivo per l’uomo?


    Il metallo e tutti i suoi composti dovrebbero essere maneggiati con precauzione per la loro radioattività e gli esseri umani che vengono esposti a particolari concentrazioni di tellurio dissolto in aria, sviluppano curiosamente il cosiddetto fiato al tellurio, che ricorda vagamente l’odore dell’aglio, oltre a mal di testa, nausea, sonnolenza, irritazioni agli occhi e alle vie respiratorie.

    dalla Redazione

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