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    Tornare a Tenerife

    Si lasciano dietro di sé persone e luoghi e si parte, vuoi per delusione, tradimenti, sogni svaniti, fallimenti, o più semplicemente per la voglia di ricominciare, dando così il via ad una nuova vita, e si spera, giocando sulle probabilità, che voltare le spalle ci porti del buono. Confesso che l’ho fatto, ci ho provato, e mi è andata di lusso. Non so se tornerò mai più a vivere in maniera stabile in Italia. Mi è bastato ritrovarmici per pochi giorni, per sentire forte il desiderio di scappare. Certo, tutto visto e piaciuto con gli occhi di chi sembra ‘ste strade, ‘ste Chiese, ‘sti prati verdi della collina, e la Piazza, e la storia su cui inciampi dovunque, li abbia incontrati adesso per la prima volta, dopo averli lasciati.

    Tutto è ben più definito, si scopre addirittura che in quel paesino con tre anime in croce, le casette sono di un bello incredibile, anche se vecchie, e di sassi, mentre quando ci si passava spesso davanti era tutto scontato, e per questo non ci si dava peso né gloria.

    Ma questo non basta. C’è il bisogno di reimmergersi nella pace che solo l’Isola ti ha regalato. Nel mañana, nel mare che quando ci passeggi davanti c’è il sole, c’è il vento, e nella gente che parla tutte o quasi le lingue del mondo, e di riprendere ai piedi le tue infradito, di indossare il vestito leggero, di risentire il grillo che ti canta sul balcone la notte. Se ci si innamora dell’Isola, come sempre accade in amore, mica lo sai il perché ti succede. Va così. In questo bel modo. Finalmente hai trovato quel luogo che è casa.

    Qui c’è il cammino che fai col tuo cane, qui ci sono gli amici nuovi, che ti concedono di mettere in disparte quelli vecchi, quelli che purtroppo ti han fatto del male. Qui il respiro va fino in fondo, la pelle diventa un tantino più scura. E poi non ci sono politici che pensano solo a rubare, né il gas che quando fa freddo ti mangia i tuoi soldi, e se hai la pensione o un reddito appena decente, la vita la godi, così come il cielo che è sempre più azzurro, il tuffarti quando ti gira nel mare o in piscina, il perderti nel tramonto che ti accompagna la sera con le sue sfumature di giallo o di rosa, abbracciandoti gli occhi.

    No, non ci resto in Italia. Lascio i miei ricordi lì dove stanno, gli angoli della mia città che più ho vissuto ed amato, i tortelli, la torta fritta, la coppa. Ma chi se ne frega, quando io a Tenerife allargo la bocca e sorrido, e sono felice, e non è detto che nello stesso posto si nasce e si muore. Ogni tanto sì, si fa marcia indietro. Ma il più delle volte siam fatti per guardare davanti. Per cercare la calma, i colori. E così tra pochi giorni io sono di nuovo dove io voglio stare.

    Tenerife, rientro di fretta. Che io con la mente, del resto, da te non me ne sono mai andata. 

    di Danila Rocca


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