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    4 elementi che non devono mancare nel CV

    Se vuoi venire assunto, ecco 4 elementi che non devono mancare nel tuo CV

    Il mercato del lavoro si adegua costantemente alle trasformazioni della nostra società, imposte dagli sviluppi tecnologici, dalla mobilità internazionale dei lavoratori e dalla globalizzazione imperante. É ovvio che anche le strategie di chi cerca un impiego debbano necessariamente adattarsi a queste tendenze: in un contesto sempre più competitivo ed esigente, soprattutto per quel che riguarda competenze e specializzazioni, risulta essenziale mettersi in evidenza con un CV in grado di rimarcare in modo chiaro e preciso quelle qualità più ricercate dalle aziende.

    Vediamo i 4 elementi di un CV più utili per attirare l’attenzione delle aziende nei prossimi anni.

    Le abilità internazionali

    Rispetto ai decenni precedenti, il luogo di lavoro è diventato un contesto più “interculturale”. Ciò significa che un numero sempre in crescita di professioni richiede specifiche competenze necessarie per interagire efficacemente con gruppi di lavoro internazionali. Aver collezionato esperienze lavorative o formative all’estero (tirocinio, Erasmus, stage) costituisce in questo caso un indubitabile vantaggio in un curriculum.

    Chi ha vissuto in un paese straniero può dimostrare di possedere delle buone competenze linguistiche, provando di aver utilizzato concretamente l’inglese o altri idiomi in contesti professionali; inoltre, si mette in evidenza il fatto che si è raggiunto un buon livello di autonomia, indipendenza e autostima, qualità necessarie per chi risiede all’estero e deve risolvere molteplici problemi (burocrazia, alloggio, vita sociale…).

    Le aziende che operano a livello internazionale sanno apprezzare le competenze interculturali dei propri dipendenti, considerato che per determinati ruoli è richiesta la capacità di interpretare i vari contesti produttivi, al fine di motivare team di lavoro di diverse nazionalità. Va da sé che chi è in grado di leggere le diverse variabili culturali e chi possiede previa esperienza nel gestire dinamiche di gruppo è fortemente avvantaggiato.

    Esempi concreti di queste professionalità possono essere individuati all’interno di multinazionali del comparto industriale, dove figure in possesso di apposite “intercultural skills” hanno il compito di visitare filiali estere, con l’obiettivo di risolvere problematiche connesse con lo stile di vita, le abitudini e le usanze locali. Si tratta di professionisti che svolgono un ruolo chiave nell’ambito del “problem solving” interculturale, con lo scopo di migliorare la qualità del luogo di lavoro e la soddisfazione dei lavoratori, garantendo la produttività aziendale.


    Flessibilità e spirito di adattamento

    Sebbene negli ultimi anni il termine “flessibilità” abbia acquisito una connotazione negativa, è indispensabile far capire al potenziale datore di lavoro che ci si sta candidando ad una posizione perché si è concretamente intenzionati a lavorare, a volte anche duramente.

    In questo caso, è di capitale importanza rimarcare che si è in grado di accettare ruoli “flessibili”, soprattutto all’inizio dell’attività professionale e possibilmente dimostrandolo con riferimenti ad esperienze concrete.

    Per un’azienda è importante sapere se il candidato è realmente motivato ad intraprendere un percorso di sviluppo: spirito d’adattamento, lealtà negli impegni assunti e flessibilità sono le qualità chiave da evidenziare nel CV, per riuscire ad emergere dall’anonimato e infondere una sensazione di fiducia nei confronti di chi valuta il curriculum.

    Originalità e precisione

    Oltre alle due abilità citate, un buon CV deve contenere dati esaurienti sulle skills di base, imprescindibili per ottenere qualsiasi impiego nell’era digitale. Non potranno quindi mancare riferimenti alle competenze informatiche (se si ha creato un blog o un sito, si consiglia di inserire il link), mentre sarà un vantaggio poter elencare esperienze di volontariato o di cittadinanza attiva. Ugualmente importante, a seconda della posizione ricercata, saranno le dimostrazioni di capacità organizzative o di raccolta fondi.

    Relativamente alla forma del CV, questo dovrà contenere tutti i contatti (indirizzo, telefono, mail, anche Skype per un’eventuale intervista in videoconferenza) senza essere banale, lungo o tedioso. E se si ha uno spirito artistico, lo si potrà personalizzare con un design accattivante, sempre senza esagerare con il superfluo.

    Fonte: Luca C. esperto di finanza personale e fondatore del sito Come Fare Soldi

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