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    Canarie e Spagna a rischio desertificazione

    di Giandomenico Mucci

    Le isole Canarie, di tutto il territorio spagnolo, presentano uno dei più alti rischi di desertificazione del suolo.

    Secondo Reforesta, un’organizzazione che si occupa di conservazione e recupero ambientale e che ha lanciato recentemente un appello sull’importanza della prevenzione degli incendi, il 37% del territorio della Spagna è a rischio desertificazione, pericolo che si concentra maggiormente nella parte meridionale e nell’Arcipelago Canario.

    La perdita di copertura boschiva a causa di incendi è una tra le cause del fenomeno che richiede un immediato intervento, sia per salvaguardare le foreste che per arrestare il degrado del suolo.

    Basti considerare che la superficie totale andata in fumo in Spagna nel periodo 2000-2015 è pari a 116.000 ettari, per intenderci un’area corrispondente all’unione di città come Madrid, Barcellona, Valencia, Siviglia, La Coruña, Bilbao e Granada.

    Stando a quanto affermato da Reforesta, i ripetuti incendi in una stessa area possono causare la desertificazione, un fenomeno che determina la totale assenza di vegetazione a causa della mancanza di sostanze organiche e chimiche del suolo danneggiato, che risulta così maggiormente esposto all’erosione da pioggia e vento.

    Qualora il terreno riesca a rigenerare la vegetazione, questa risulterà ridotta in estensione e dimensioni.

    La desertificazione comporta non solo una ridotta capacità produttiva del suolo ma anche una  progressiva scomparsa delle falde acquifere a causa dell’incapacità del terreno di filtrare le piogge, che vengono trascinate per poi evaporare.


    Il regime idrologico risulta così totalmente alterato e la diretta conseguenza è un impoverimento della biodiversità.

    Reforesta, oltre alla presentazione di un possibile scenario catastrofico, non manca di sottolineare che la Spagna spende ogni anno 6 volte in più in estinzione incendi che in campagne di prevenzione, considerando che un buon 80% degli incendi boschivi, il cui 30% è dovuto a disattenzione, è causato dall’uomo.

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