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    Siamo tutti britannici

    flag_united_kingdom_british_flag_55282_3840x2400di Giovanni Bernardini

    Sono stati sconfitti! Malgrado il terrorismo mediatico, gli scenari da incubo profusi a piene mani, malgrado i crolli di borsa, non si sa quanto spontanei, gli “appelli” della BCE e del fondo monetario, malgrado i ricatti dei paesi europei, Germania in testa, sono stati sconfitti. Neppure il gesto criminale di un fanatico squilibrato è riuscito a ribaltare la tendenza. I cosiddetti “europeisti”, che tali non sono, sono stati sconfitti. Democraticamente, pacificamente, con un referendum caratterizzato da una altissima partecipazione popolare, non come le ultime italiche elezioni, in cui vota meno la metà degli aventi diritto, il popolo britannico ha deciso.

    Non ha deciso di “uscire dall’Europa”, come piagnucolano stamattina tutti i telegiornali. La Gran Bretagna non può uscire dall’Europa perché è parte essenziale della sua cultura e della sua storia. Ha deciso di uscire dalla UE, cioè da un organismo burocratico, accentratore, costoso e sprecone, assolutamente non democratico e non liberale che rappresenta la negazione della cultura europea.

    Nel fronte anti UE ci sono probabilmente posizioni inaccettabili. Facili populismi, semplificazioni, forse una certa dose di xenofobia, addirittura di antisemitismo. Ma è fin troppo chiaro che nella loro stragrande maggioranza i NO alla UE hanno ben altre motivazioni.

    La gente non ne può più della “Europa” austera a trazione tedesca. Non ne può più di un gruppo di burocrati che, non eletti da nessuno, pretendono di decidere su tutto, dal diametro della pizza alla curvatura delle banane, dalla portata degli sciacquoni nei cessi alla temperatura del caffè espresso. Soprattutto non ne può più di una “Europa” che diventa ogni giorno di più Eurabia. In moltissimi sono stufi di una immigrazione fuori controllo che ormai si sta rivelando per quella che è: il trasferimento massiccio della popolazione di un continente su un altro continente, un evento davvero di portata epocale, destinato a distruggere la nostra civiltà.

    Quella della UE è l’Europa che fa entrare tutti, salvo poi trovarsi i terroristi in casa e trasformare le città in fortezze militarizzate. E’ l’Europa in cui una manifestazione sportiva o un concerto possono diventare trappole mortali. E’ l’Europa che toglie Hamas dal novero delle organizzazioni terroriste e poi boicotta i prodotti israeliani, che costringe alla fuga molti ebrei, lasciati tragicamente soli a fronteggiare l’arroganza fondamentalista.

    Questa “Europa” non ha nulla, ma proprio nulla a che vedere con la grande tradizione culturale europea, con l’Europa di Platone ed Aristotele, Newton ed Einstein, Mozart e Beethoven, Dante e Shakespeare. Non ha nulla a che vedere con l’Europa vera, che tutti amiamo.

    Nel maggio del 1940, dopo la sconfitta della Francia, la Gran Bretagna restò l’unico paese a fronteggiare la potenza militare hitleriana. L’URSS di Stalin in quel periodo era praticamente alleata della Germania nazista, gli Stati Uniti non avevano voglia di intervenire nel conflitto. La Gran Bretagna era sola. Ma non si arrese. Continuò tenacemente a combattere. E continuando a combattere lasciò aperto uno spiraglio, in attesa di tempi migliori. Impedì che la barbarie trionfasse.


    Dicendo NO alla UE la Gran Bretagna lascia oggi aperto uno spiraglio. Dimostra che forse non tutto è perduto, che la nostra civiltà forse ha ancora un futuro.

    Per questo possiamo ben dirlo: oggi SIAMO TUTTI BRITANNICI!

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