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    Il canto degli alberi: la musica vegetale

    Schermata 2016-06-09 alle 08.47.07di Ilaria Vitali

    Che le piante possedessero un’anima lo affermò già Aristotele nel suo trattato “De Anima”, dove postulò pensieri poi sviluppati nei secoli da illustri filosofi.

    L’anima, secondo Aristotele, causa movimento e percezione e dal momento che l’anima è il principio del movimento, allora questa deve essere già in moto.

    Partendo dalla purezza di un tale concetto, i due italiani Federica Zizzari e Edoardo Taori si sono cimentati in un progetto artistico affascinante e sorprendente, compiendo un viaggio nel 2014 durato 40 giorni tra India e Nepal, alla ricerca di dieci alberi sacri.

    Il progetto, chiamato “Viaggiando nel Canto degli Alberi”, ha prodotto testimonianze suggestive riguardo i misteriosi suoni prodotti dalle piante e le considerazioni che ne sono sorte, il tutto raccolto in CD, libri, illustrazioni ed eloquenti trattati.

    Attraverso una semplice strumentazione composta da 2 elettrodi da applicare alle piante, simili a quelli utilizzati per la pelle umana, per captare le variazioni di resistenza elettrica e da un galvanometro in grado di tradurre le frequenze in note musicali poi registrate su computer, i due italiani hanno permesso al mondo intero di ascoltare la musica delle piante in modo assolutamente non nocivo per gli arbusti.

    Dopo l’avventura in Nepal e in India, Zizzari e Taori, illustratrice lei e musicologo musicista lui, hanno deciso di ripetere il progetto a Tenerife, dove sono arrivati agli inizi del 2016 alla ricerca dell’albero del Drago e dell’antichissima Laurisilva.

    L’albero del Drago (Dracaena draco) è una pianta subtropicale endemica delle isole Canarie che può raggiungere i 20 metri di altezza e il cui esemplare più antico vivente (oltre 3000 anni) si trova proprio a Icod de Loc Vinos, a Tenerife.


    La storia dell’albero del Drago è di per sé già molto affascinante poiché le antiche popolazioni delle isole attribuivano alla pianta proprietà magiche.

    Recidendone la corteccia o le foglie, l’albero del Drago secerne una resina rossastra simile al sangue, “il sangue del drago”, sostanza ambita da maghi e alchimisti per le presunte proprietà terapeutiche.

    Laurisilva è invece il nome che identifica una foresta di lauri endemica di alcune zone come le Azzorre e le Canarie e rappresenta ciò che rimane delle antiche foreste tropicali del Pliocene, un’epoca storica a metà tra Miocene e Pleistocene risalente a circa 5332 milioni di anni fa.

    I due giovani, regolarmente autorizzati, per 3 giorni sono stati accompagnati e consigliati dal personale dei parchi e hanno catturato con l’ingegnosa strumentazione le variazioni di resistenza elettrica di ogni arbusto, tradotte poi in suoni.

    Dopo Tenerife i giovani hanno visitato Lanzarote per registrare per la prima volta il suono di un cactus e Fuerteventura, dove hanno catturato il suono di una pianta molto particolare che si trova nel parco di Timanfaya.

    La giovane coppia, che vive nella natura in un cottage nel sud dell’Italia, è convinta che questo progetto possa contribuire ad aumentare la sensibilità delle persone per il mondo vegetale che ha dimostrato di possedere un linguaggio universale indipendentemente dal luogo geografico: la musica.

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