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    “Desde la Caña al Ron” tradizione, territorio e distillazione artigianale

    La canna da zucchero (Saccharum officinarum) è una pianta tropicale appartenente alla famiglia delle Poacee, originaria della Nuova Guinea (Indonesia). 

    Venne introdotta dagli arabi in Spagna nel 700 d.c.ed infine giunta nell’arcipelago canario durante la conquista nel 1496. 

    La prima distillazione di rum nelle Americhe ebbe luogo nelle piantagioni di canna da zucchero dei Caraibi nel XVII secolo. 

    Gli schiavi delle piantagioni scoprirono per primi che la melassa, un sottoprodotto del processo della raffinazione dello zucchero, fermentando dava una bevanda alcolica particolare. 

    Durante gli anni venne concentrato l’alcool e rimosse le impurità, producendo i primi veri rum. 

    Il termine “Rum” (Ron in spagnolo), si pensa che derivi dal nome scientifico della pianta “Saccharum”.

    Nel 1500 le isole Canarie vennero utilizzate nella produzione di canna da zucchero, fino a quando non potettero più competere con la produzione caraibica. 

    La canna da zucchero rimase così per il consumo personale e officinale, in quanto il “guarapo” ovvero la melassa ottenuta dalla pressatura delle canne è utilizzata tutt’ora per combattere i dolori di stomaco.


    Caña y Ron è una distilleria di rum, elaborato dalla melassa di canne da zucchero 100% tinerfegne, situata a El Amparo nel nord di Tenerife e con la parcella di coltivazione situata a Garachico. 

    L’attuale distilleria, comprata nel 2024, è una costruzione tipica canaria datata 1885. 

    Gli attuali proprietari hanno preservato la sua integrità storica, compreso il “lagar canario”, che era precedentemente usato dai viticoltori della zona durante la vendemmia. 

    La casa comprende una piccola parcella di canna da zucchero, messa a disposizione dei visitatori per vedere le varie tappe del processo di crescita dalla canna. 

    La pianta in questione ha un ciclo vitale di 12 mesi, sviluppandosi fino a 3 m di altezza e cresce fino ai 500 m.s.l.m. 

    Una volta raggiunta la maturità, la pianta viene tagliata alla base e pressata per estrarne la melassa (guarapo). 

    Il liquido estratto, 1l ogni 2kg, dal sapore dolce ed erbaceo, viene filtrato e posto a fermentare in un deposito di acciaio inox a una temperatura di 25 gradi per 24/48h. 

    Si segue così alla volta della stanza di distillazione, dove è presente l’alambicco in rame, fatto artigianalmente e presenta tre tipi di martellate diverse, i primi colpi vengono battuti con un martello in metallo, la seconda fase è processata con un martello in legno e infine si utilizza uno di gomma; questa procedura porta l’alambicco ad avere delle zigrinature interne al fine di ottenere una distillazione più pulita degli alcoli. 

    Segue una colonna di rettificazione dove gli alcoli vengono separati a seconda del loro peso. 

    Nella distillazione è importante distinguere tre “fasce” di alcol: la testa, composta dagli alcoli più leggeri tra cui il metanolo, che essendo cancerogeno viene tolto; il cuore, che è la parte interessante e aromatica ed infine la coda, che presenta una gradazione alcolica molto bassa e in cui sono presenti sostanze odorose più pesanti che non si vogliono ritrovare nel rum finale.

    Il cuore rappresenta circa l’80% del distillato e presenta una gradazione dagli 60/65 %vol., per cui prima di essere posto in barrique viene diluito con acqua fino al raggiungimento dei 40 %vol.

    L’importanza della barrique è vitale nella riuscita del ron, conferisce il 70% del valore al prodotto finale. 

    Caña y ron ha optato per l’utilizzo di barrique americane nuove. 

    Il loro Ron 1500, in ricordo del fiorente periodo della bevanda nell’arcipelago, sarà sul mercato nel 2029, anche se in cantina sarà possibile provare un assaggio del prodotto!

    Il progetto Caña y ron ha lo scopo di riportare in vita la produzione delle canne da zucchero tinerfegne, permettendo ai visitatori di scoprire i segreti di una distilleria e partecipare alla creazione del Ron1500 nel loro club soci.

    Lucia Montalbano

     

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