Le Canarie continuano ad aumentare in modo inarrestabile la loro popolazione residente e, al 1° aprile 2025, hanno aggiunto altre 15.301 persone.
Con queste, secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (INE) resi noti, raggiunge i 2.258.726 abitanti, lo 0,02% in più rispetto al trimestre precedente e lo 0,68% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I recenti dati pubblicati dall’Istituto Canario di Statistica rivelano che quasi una persona su cinque che vive nelle isole è nata fuori dal paese.
Nel frattempo, il governo regionale continua a essere immerso in studi e commissioni sulla sfida demografica, senza però adottare per il momento alcuna politica concreta che limiti il numero di residenti in un territorio fragile e frammentato.
In quattro degli 88 comuni dell’arcipelago ci sono già più stranieri residenti che persone nate nelle isole.
E il numero continua ad aumentare, fino a raggiungere il 22,6% del totale degli abitanti dell’arcipelago, il 5,8% in più rispetto all’anno precedente (2023).
Il quadro fornito dall’Istac mette in luce diversi dati rilevanti.
Il principale è che, sebbene l’arrivo di immigrati su barconi o imbarcazioni di fortuna sia al centro del dibattito politico, la maggior parte degli stranieri che risiedono nelle Canarie non proviene dal continente africano, ma da quello americano. (anche perché non sono residenti i clandestini)
Si distinguono tre nazionalità, la venezuelana su tutte, seguita dalla cubana e dalla colombiana.
Solo nel 2024 il numero di abitanti delle Canarie nati in Venezuela è aumentato di 5.596 persone, per un totale di 82.890 residenti provenienti dal paese bolivariano.
Il secondo continente da cui proviene il maggior numero di stranieri è l’Europa, dove spiccano gli italiani, che sono già 43.390 quelli ufficiali nelle isole.
L’aumento della popolazione nelle Canarie è in atto da decenni a un ritmo molto elevato, il che ha provocato il collasso dei servizi pubblici, delle strade, della gestione dei rifiuti, dell’acqua, dell’energia e una crisi senza precedenti nel settore dell’edilizia abitativa.
Si tratta di problemi che peggiorano con l’aumentare del numero di abitanti.
Tutto questo in un territorio fragile e frammentato, con alti tassi di povertà e esclusione sociale.
Sebbene da anni il dibattito sulla cosiddetta sfida demografica nelle Canarie occupi parte dell’agenda politica, finora non è stata adottata alcuna misura concreta al riguardo.
Sia nelle legislature precedenti che in quella attuale sono state istituite commissioni parlamentari regionali sulla sfida demografica senza peraltro fare nulla di concreto.
Il dato successivo fornito dall’Istac è che Gran Canaria è l’isola con la percentuale più bassa di stranieri tra i suoi abitanti (meno del 16%).
All’estremo opposto si trova Fuerteventura, dove quasi il 40% dei residenti è nato fuori dalla Spagna, ovvero quattro persone su dieci che vivono sull’isola non sono spagnole.
Segue Lanzarote, con una percentuale che supera il 33%.
Seguono El Hierro (30,5%), La Gomera (25,4%), Tenerife (24,7%) e La Palma (22,6%).
L’isola di Fuerteventura non solo ha registrato, insieme a Lanzarote, la maggiore crescita demografica di tutte le Canarie negli ultimi 25 anni, ma è anche l’isola dell’arcipelago con la percentuale più bassa di popolazione canaria attualmente residente.
I nati nelle isole rappresentano solo il 33,4% del totale.
Spiccano i dati del comune di La Oliva, nel nord dell’isola, con il famoso centro turistico di Corralejo.
In questo comune ci sono più abitanti stranieri che spagnoli. Rappresentano il 50,74% del totale.
E non è l’unico. In altri tre comuni delle Canarie ci sono più nativi di altri paesi che cittadini nazionali.
Si tratta di Adeje, dove rappresentano il 56,52%, Arona (51,8%) e Santiago del Teide (51,5%).
Inoltre, dei tre comuni che hanno registrato la maggiore crescita demografica in tutto il paese nel 2024, due sono delle Canarie: Arrecife, con il 5,1%, e Granadilla de Abona, con il 3,9%.
Secondo i dati dell’Istac alla fine del 2024 la popolazione di Fuerteventura è aumentata di quasi 3.000 persone (il 2,4% in più) raggiungendo i 127.043 abitanti.
In termini assoluti (numero di persone), l’isola che ha registrato il maggiore aumento di popolazione rispetto all’anno precedente (2023) è stata Tenerife, con 10.374 nuovi abitanti, seguita da Gran Canaria (7.091 abitanti), Lanzarote (4.432), Fuerteventura (2.524), La Palma (1.044), La Gomera (146) ed El Hierro (127).
Una crisi senza precedenti nel settore immobiliare. Si tratta di problemi che peggiorano con l’aumentare del numero di abitanti.
Ma ancora una volta non viene concretizzata alcuna misura.
Dal 2000 Fuerteventura ha aumentato la sua popolazione del 186% e Lanzarote dell’111%.
“Le Canarie non soffrono più di spopolamento. Le Canarie hanno subito uno spopolamento negli anni ‘50, alla fine degli anni ’60, e da allora la popolazione delle Canarie ha iniziato a crescere.
L’immigrazione verso l’America e il Venezuela si è arrestata e le Canarie sono diventate una zona di attrazione, che non ha fatto altro che crescere in termini di popolazione”, sottolinea l’esperto.
La promessa eterna: limitare l’acquisto di case
Una delle misure più richieste durante le proteste contro il modello di sviluppo delle isole, basato sul turismo di massa, era la limitazione dell’acquisto di case da parte di stranieri non residenti.
Era l’aprile 2024.
“Siamo perfettamente consapevoli che la sfida demografica va oltre la capacità legislativa, poiché l’attuale quadro di convivenza europea limita sia una legge sulla residenza che la limitazione all’acquisto di immobili da parte di stranieri”.
Bina Bianchini