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    Giochi tradizionali delle Canarie

    Foto da es.wikipedia.org

    Nelle Isole Canarie si praticano giochi o sport derivati dall’attività lavorativa nei campi. 

    Si ritiene che alcuni giochi tradizionali delle Canarie siano stati introdotti dagli aborigeni delle isole, prima della colonizzazione europea del XVI secolo, come nel caso della lotta canaria e del salto del pastore. 

    LUCHA CANARIA

    La lucha canaria è uno stile di lotta ereditato dalle lotte dei nativi delle Canarie. Si distingue per il fatto che si basa sull’abilità e sullo sfruttamento della forza dell’avversario. Con il corpo, le braccia e le gambe si fa perdere la stabilità all’avversario sfruttando la propria forza fino a riuscire a buttarlo a terra. Nel combattimento canario sono espressamente vietate le prese, le strangolazioni e i colpi, né si può combattere a terra. I lottatori utilizzano una serie di movimenti chiamati “mañas”, destinati ad afferrare, bloccare e deviare gli attacchi dell’avversario.

    È uno sport federato per il quale esistono regolamenti dal 1872, il che lo rende uno degli sport regolamentati più antichi al mondo. Questo sport è stato esportato in Argentina e Uruguay da emigranti canari e lì continua ad essere praticato.

    SALTO DEL PASTOR CANARIO

    Il salto del pastore è un altro sport tradizionale delle Canarie. Viene praticato da gruppi di amici che camminano per i boschi per fare escursioni alla ricerca di luoghi selvaggi dove scendere appoggiandosi ai loro bastoni. 

    Deriva dalla necessità dei pastori di spostarsi attraverso zone montuose, superando agilmente ostacoli e dislivelli in un terreno accidentato.


    I salti vengono eseguiti appoggiandosi a un attrezzo che, a seconda dell’isola, è chiamato “lancia”, “bastone”, “asta” o “latta”. 

    Si tratta di un bastone lungo e molto robusto, lungo circa 3 metri, che ha all’estremità che poggia a terra un accessorio metallico a forma di punta chiamato “regatón”. I saltatori si organizzano in “jurrias”, gruppi o club per uscire insieme sul campo.

    VELA LATINA

    Le imbarcazioni delle regate di vela latina sono caratterizzate dall’uso di una vela triangolare originaria del fiume Nilo in Egitto e dell’Oceano Pacifico, che nell’antichità era molto comune nel Mediterraneo. Le imbarcazioni con vela latina erano tradizionalmente utilizzate per la pesca costiera.

    Dall’inizio del XX secolo si svolgono regate a Lanzarote, Las Palmas de Gran Canaria e Fuerteventura. Si usano barche di 6,35 metri di lunghezza e 2,37 metri di larghezza, con un equipaggio composto da un minimo di otto persone e un massimo di tredici, compreso il timoniere. 

    BOLA CANARIA

    La bola canaria è uno dei giochi tradizionali canari più popolari perché può essere praticato da chiunque. È molto simile alla popolare boccia ed è stato adottato con facilità da molti pensionati del nord Europa che si sono ritirati nelle Canarie. 

    Si tratta di lanciare successivamente fino a tre palle per ogni giocatore per cercare di avvicinarsi il più possibile alla pallina o al birillo, l’obiettivo di tutti. Per far sì che la propria palla rimanga il più vicino possibile, è possibile spostare le palle della squadra avversaria. Si gioca in squadre di quattro giocatori con dodici palle a disposizione.

    CALABAZO

    Questo sport tradizionale delle Canarie deriva dalla necessità di sollevare l’acqua per irrigare da un’altezza inferiore a una terrazza superiore. Per fare questo, l’agricoltore tagliava una zucca a metà, la svuotava e attaccava la buccia a un bastone. 

    Poi riempiva quel recipiente d’acqua e lo portava sulla terrazza superiore per irrigare. Sull’isola di La Palma, specialmente a Llanos de Aridane, si tengono gare per vedere chi riesce a fare più movimenti senza versare l’acqua o per vedere chi è in grado di riempire un serbatoio di 500 litri d’acqua in meno tempo.

    BILLARDA

    Sport medievale documentato a partire dal XIII secolo. Sopravvive in alcune località delle Canarie e viene praticato anche in alcuni paesi della Castiglia, dove è chiamato chirumba, e dell’Aragona, dove è chiamato toña. Ha alcune somiglianze con il cricket e il baseball.

    Si gioca in coppia, un attaccante e un difensore per squadra. Ci sono due porte di legno a forma di ferro di cavallo con un diametro di 80 centimetri, entrambe difese da giocatori di ogni squadra dotati di un bastone lungo un metro. Le porte sono posizionate a dieci passi l’una dall’altra. 

    TABLAS DE SAN ANDRES

    È uno dei giochi tradizionali delle Canarie legato a una singola località e a date specifiche. 

    Si celebra ogni anno durante il secondo fine settimana di settembre, come parte importante delle feste della località di Icod de los Vinos, una località caratterizzata da strade con pendenze molto ripide. Ogni concorrente scivola su queste strade ripide su una tavola precedentemente unta con olio, sego o cera. Si pratica anche su assi su cui salgono diversi partecipanti. Spettacolare e a volte pericoloso, attira molto pubblico.

    PELOTAMANO

    Gioco con la palla simile al francese jeu de paume, probabilmente introdotto dai primi conquistatori, comandati da cavalieri francesi, nel 1402. 

    Si continua a praticare sull’isola di Lanzarote con grande fedeltà all’originale. In un campo lungo 60 o 70 passi e largo 8 o 9, diviso a metà da un segno sul terreno, le squadre, composte da 4 a 6 giocatori ciascuna, devono guadagnare terreno sull’avversario che lancia la palla con la mano. Il pallone deve essere restituito prima che rimbalzi due volte o fermato con la mano o il piede per fermarlo, segnando lo spazio a terra.

    PINA

    La pina è un gioco medievale di origine castigliana con alcune somiglianze con l’hockey su prato. In questa modalità si gioca su un campo di terra in cui sono stati precedentemente segnati i limiti, con alcuni accessori autoctoni e naturali che gli conferiscono un sapore locale. Ciascuno dei giocatori delle due squadre, il cui numero può variare previo comune accordo, giunge con bastoni lunghi circa 50 centimetri. Devono cercare di mettere la pina, una palla di legno di pino o radice di erica, nella porta della squadra avversaria più volte dei loro avversari.

    SOLLEVAMENTO O SPINTA DI PIETRE

    Sport derivato dalle attività agricole. Il pulseo de piedras è il nome della variante canaria del sollevamento di pietre. Ha la particolarità di consentire alle pietre di appoggiarsi al corpo per essere sollevate. Nella fase del “pulseo”, invece, si devono spingere fino a estendere le braccia con la pietra sopra la testa del sollevatore senza aver toccato prima il corpo dell’atleta. 

    SOLLEVAMENTO DELL’ARATRO

    Un’altra attività sportiva agricola, comune nelle feste patronali di alcune località dell’entroterra dell’isola di Gran Canaria. Richiede una combinazione di forza fisica e abilità. Il sollevamento dell’aratro viene effettuato utilizzando solo le braccia dell’atleta, in nessun caso il tronco o le spalle. 

    Il partecipante deve sollevare verticalmente un aratro con un timone lungo tra i 4,25 e i 4,75 metri e un peso totale fino a 100 chili. Quindi, deve mantenerlo sollevato per un po’ e poi abbassarlo di nuovo in posizione orizzontale, per compiere una rotazione completa e mostrarlo al pubblico.

    TRASCINAMENTO DEI BUOI

    Sport di origine spagnola che viene praticato in gare che si svolgono nelle località delle isole di La Palma e Tenerife. I partecipanti sono agricoltori accompagnati da coppie di buoi, mucche o tori, a seconda della modalità. 

    L’obiettivo è trascinare un peso, generalmente un sasso, per una distanza di 70 metri nel minor tempo possibile. La particolarità è che è vietato incitare il bestiame con bastoni o fruste, deve essere a voce alta e con gesti.

    PALO CANARIO

    È uno dei giochi tradizionali delle Canarie di origine autoctona che è diventato una prova di esibizione. Di solito si pratica tra amici o durante le feste tradizionali. 

    Lo praticano due contendenti, che portano con sé bastoni di tre diverse lunghezze: bastone corto, chico o macana, bastone medio o vara, e bastone grande, lata, astia, lancia o garrote (simile alla lunghezza del salto del pastore, circa tre metri).

    Si esercita in uno spazio determinato. Il gioco si conclude per la dimostrazione della superiorità di uno dei due contendenti o per l’intervento di un “uomo buono” o “di rispetto” che di solito funge da arbitro, mettendo fine alla contesa e dichiarando un vincitore.

    Bina Bianchini

     

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