
La crescita urbana e turistica ha generato una mobilità dipendente dalla TF-1, il cui design e la cui capacità, al momento, non consentono di soddisfare la domanda.
Il sud di Tenerife deve affrontare un persistente problema di congestione del traffico, soprattutto sull’autostrada TF-1, che ogni giorno sostiene più di 763.900 spostamenti.
Questa strada, con solo due corsie per senso di marcia e una capacità teorica limitata, registra intensità medie giornaliere che superano i 100.000 veicoli, causando code fino a 30 minuti nei tratti più colpiti, come quello che collega Adeje e Arona.
Di fronte a questa situazione, i sindaci di diversi comuni della regione, gli imprenditori del settore turistico e gli esperti di mobilità hanno proposto diverse soluzioni, che vanno dall’ampliamento delle infrastrutture all’uso di tecnologie avanzate e a cambiamenti nell’organizzazione del trasporto di lavoro.

Passano gli anni e il problema persiste.
Di fronte a questi problemi, i sindaci dei due comuni più colpiti da questa situazione, Arona e Adeje, che concentrano la maggior parte dell’offerta turistica, hanno proposto diverse azioni per mitigarli.
Il sindaco di Arona, Fátima Lemes, sottolinea che “la grande quantità di posti di lavoro legati al turismo genera un maggiore movimento di spostamenti”, una realtà che, a suo giudizio, non è stata presa in considerazione nella pianificazione delle infrastrutture.
Tra le misure che potrebbero essere esplorate, cita la possibilità di adeguare gli orari delle strutture alberghiere per ridurre la congestione in determinati orari.
Da parte sua, il sindaco di Adeje, José Miguel Rodríguez Fraga, insiste sulla necessità di un “piano globale che includa soluzioni in materia di alloggi, per avvicinare le persone ai loro luoghi di lavoro e ridurre i lunghi spostamenti tra i comuni”.
Nel suo comune sono stati proposti nuovi accessi per migliorare la mobilità, come la via di ingresso e uscita da Adeje verso Los Menores o miglioramenti alla rotonda di Fañabé.

Entrambi i consigli comunali, sebbene si trovino ora in fasi diverse, hanno sviluppato un Piano Comunale della Mobilità, uno strumento tecnico di pianificazione che analizza e diagnostica la mobilità urbana.
Il suo obiettivo è quello di implementare un modello di spostamento più sostenibile e ridurre la presenza di veicoli sulle strade.
Finora, il settore alberghiero è stato uno dei primi sottosettori a implementare soluzioni pratiche per ridurre la dipendenza dal veicolo privato.
L’associazione dei datori di lavoro alberghieri, Ashotel, in collaborazione con la società tecnologica Celering, ha lanciato fino a dicembre un programma pilota di mobilità condivisa per trasportare i lavoratori ai loro posti di lavoro a Costa Adeje.
Questo sistema, basato sul trasporto su richiesta, mirava a ottimizzare gli spostamenti e ridurre il numero di auto in circolazione.
Tra le proposte, spicca anche l’iniziativa personale di Charlotte Abildtrupp, direttrice dell’hotel Atlantic Holiday a Callao Salvaje, che ha proposto soluzioni al problema della mobilità, ispirandosi ai modelli di traffico di Danimarca e Stati Uniti: l’implementazione di corsie reversibili sulla TF-1 tra Fañabé e Guaza.
Questa soluzione consentirebbe di abilitare una terza corsia in direzione Santa Cruz nel pomeriggio, utilizzando sistemi di segnaletica avanzata e controllo della velocità per garantire la sicurezza.
Tuttavia, questa proposta non è priva di controversie. Fernando Davara, coordinatore del Piano Insulare di Mobilità Sostenibile di Tenerife, avverte che l’implementazione di sistemi di regolazione del traffico può generare “un effetto fisarmonica” che influisce sugli accessi secondari e causa nuovi ingorghi in altri punti della rete stradale.
Tra le misure palliative per ridurre la congestione nella regione meridionale il Piano Insulare di Mobilità Sostenibile prevede diverse azioni.
Tra queste, spicca l’ampliamento della TF-1 con una terza corsia nei tratti critici come San Isidro – Las Américas e Güímar – San Isidro, destinando parte di questa nuova capacità al trasporto pubblico e ai veicoli ad alta occupazione per ottimizzare il flusso del traffico.
È inoltre previsto il miglioramento degli accessi in punti critici come Los Cristianos, Las Chafiras e Adeje, nonché l’implementazione del “ramp metering”, un sistema di semafori intelligenti per regolare l’ingresso dei veicoli in autostrada e ridurre gli ingorghi nelle ore di punta.
Nel settore del trasporto pubblico, si punta sulla mobilità flessibile e su richiesta, ampliando i progetti di trasporto condiviso in hotel e aziende.
Inoltre, è previsto uno svincolo a Los Cristianos per migliorare il collegamento con il trasporto pubblico e ridurre la dipendenza dal veicolo privato.
Sebbene le soluzioni a breve termine passino attraverso il miglioramento delle infrastrutture e l’ottimizzazione del trasporto pubblico, gli esperti avvertono che il problema del traffico è una conseguenza della crescita demografica e turistica dell’isola.
La dispersione delle abitazioni e l’ubicazione dei centri di lavoro nelle zone turistiche generano un flusso costante di spostamenti che l’attuale infrastruttura non è in grado di assorbire.
A questo proposito, Davara insiste sul fatto che “bisogna trovare diverse soluzioni, perché una sola non risolverebbe il problema”.
Concorda sul fatto che l’ampliamento della TF-1 (terza corsia in diversi tratti) è necessario, ma sarà efficace solo se “combinato con politiche di mobilità che disincentivino l’uso dell’auto privata a favore del trasporto pubblico e non motorizzato”.
Un altro dei punti chiave per il futuro della mobilità a Tenerife potrebbe essere l’intelligenza artificiale e i sistemi di trasporto intelligenti (ITS).
Le tecnologie di gestione predittiva del traffico, l’integrazione dei dati nelle piattaforme di mobilità e l’arrivo dei veicoli autonomi sono alcune delle innovazioni che potrebbero trasformare il panorama a lungo termine.
Per ora, il consenso generale è chiaro: ridurre gli ingorghi nel sud di Tenerife richiede un approccio globale che combini miglioramenti delle infrastrutture, cambiamenti nella pianificazione urbana e una scommessa decisa sul trasporto pubblico e la mobilità sostenibile.
Nel frattempo, i residenti e i lavoratori del sud continueranno ad affrontare un problema che, lungi dall’essere risolto, continua ad aumentare.
Franco Leonardi