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    Inquinamento ed interdizione di Playa Jardin a Puerto de la Cruz, un aggiornamento sui nuovi sviluppi

    Foto di Cristiano Collina

    Acqua, terra, aria e fuoco: i 4 elementi, che sono anima, struttura, poesia e fascino di Tenerife. 9000 metri di rocce svettanti dal fondo dell’oceano, verso il cielo … e un cuore di magma e di fuoco.

    Ma quel mare che sembra infinito e invincibile, rumoroso e potente è vinto dalla stupidità e dalla miopia umana.

    Dallo scorso 3 Luglio proprio nel gioiello di playa Jardin a Puerto de la Cruz, nel nord di Tenerife, è stata riscontrata una forte contaminazione da acque reflue, che ha portato al divieto di balneazione  dell’intero tratto di costa. 

    La causa: il minuscolo batterio ‘Escherichia coli’ che per l’alta concentrazione nelle acque costiere, rappresenta un rischio per la salute, causando potenziali problemi gastrointestinali, infezioni respiratorie e disturbi a occhi, orecchie, naso e pelle.

    Il batterio sarà anche minuscolo, visibile solo al microscopio, ma il livello di inquinamento è talmente imponente da manifestarsi ormai in modo plateale alla vista di chiunque, con una schiuma densa e di colore scuro che, come se non bastasse è il più delle volte anche maleodorante e quindi percettibile anche all’olfatto.

    Ecco che le onde oceaniche, che nel nostro immaginario si vestono dei colori del bianco e del blu e dei profumi del sale e dello iodio, a Playa Jardin da troppo tempo dispensano fastidiosi miasmi.

    Le cause della contaminazione sono abbastanza intuitive: dal guasto in uno scarico, al sovraccarico dell’impianto di trattamento regionale che serve anche i comuni di Los Realejos e La Orotava. 

    Di fondo però il problema va ricercato nella sottovalutazione circa la necessità di gestire adeguatamente le acque di scarico a mare. 


    Una sottovalutazione motivata dalla capacità dimostrata dall’oceano, in passato, di digerire e ripulire gli scarichi umani ma che, evidentemente, non riesce più a rispondere alla crescente pressione antropica cui è suo malgrado, sottoposto.

    Il monitoraggio costante con  controlli regolari della qualità dell’acqua lungo la costa, non fa che certificare una situazione preoccupante che è sotto gli occhi di tutti da ormai molti mesi.

    Il direttore di ‘Transizione Ecologica’ ha dovuto ammettere che la situazione è “molto preoccupante”. Un rapporto del 2021 ha rilevato che solo 123 dei 434 scarichi individuati erano autorizzati. 

    Le autorità prevedono la creazione di un piano d’azione in circa sei mesi per affrontare la situazione e ridurre al minimo gli scarichi e l’inquinamento marino.

    Si riconosce la necessità di una pianificazione immediata ed efficace per gestire l’aumento delle stazioni di pompaggio, delle connessioni e delle deviazioni, che sovraccaricano gli sfioratori.

    In tema di responsabilità, sebbene la responsabilità primaria ricada sui consigli comunali, si sottolinea la necessità di un aiuto tecnico ed economico regionale per affrontare il problema.

    E proprio da tale indispensabile sinergia tra il livello amministrativo locale e quello sovraordinato, è venuta l’incoraggiante svolta di questi giorni: in una recentissima riunione tra le Amministrazioni interessate ed il Cabildo è stato presentato un piano completo per ripristinare la qualità e quindi la balneabilità in Sicurezza, delle acque costiere, riportando turisti e bagnanti alla bellissima Playa Jardin.

    Il consiglio per la transazione ecologica ed energia ha rivelato che ‘Balten’ sta già eseguendo lavori nell’impianto di depurazione per rigenerare oltre 6500 mq di acque, riducendo fino al 70% gli scarichi in mare.

    L’autorevolezza dei soggetti che hanno partecipato all’incontro  (Municipio di Puerto de la Cruz, Consiglio Insulare de Aguas, del Cabildo di Tenerife, Direzione Generale di Salute Pubblica e Direzione Generale della Transizione Ecologica, del Governo delle Canarie e gli staff tecnici di Balten, Aqualie ed Ellitoral) gli impegni pubblici assunti in quella sede e la gravità della situazione, con il concreto rischio di una nuova estate con l’interdizione di Playa Jardin, fanno ben sperare sulla concreta volontà di risoluzione del problema alla radice.. Staremo a vedere e naturalmente vi aggiorneremo sugli sviluppi.

    di Luca Bertagnon

     

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