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    Non LE Tenerife ma Tenerife è una sola!

    Foto David Denicolò

    Dal 2018 le Isole Canarie sono ufficialmente otto isole: La Graciosa, Lanzarote, Fuerteventura, Gran Canaria, Tenerife con La Gomera, El Hierro e La Palma.

    Anche se c’è gente che dice che anche l’Isolotto di Lobos, al nord di Fuerteventura, sia un’isola abitata, ancora non è stata riconosciuta ufficialmente come tale.
    Tenerife è probabilmente l’isola dell’arcipelago di cui avrai sentito parlare di più, data la sua fama come destinazione turistica che offre tutto ciò di cui si ha bisogno.
    I due grandi nuclei urbani, Santa Cruz e La Laguna, sono al nord dell’isola.
    Qui potrai goderti spiagge di sabbia nera vulcanica, mentre al sud troverai sabbia bianca e fine.
    Troverai anche sabbie di pietra o ciottoli, che sono le più sconosciute: se non ti piace camminare tra i ciottoli, potrai fare un bagno in una delle piscine naturali.
    Tenerife però ha molto da offrire, non solo spiagge.
    Potrai per esempio scoprire villaggi incantevoli e mangiare nei famosi “guachinches”, ristoranti tipici che servono piatti della gastronomia canaria più tipica, accompagnati dal vino della zona (al nord).
    Il fiore all’occhiello è però il Teide, che si può ammirare da quasi qualsiasi punto dell’isola: è il posto che più rappresenta Tenerife.
    Il Parco nazionale del Teide è stato dichiarato Patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO nel 2007, nella categoria dei beni naturali.
    Non puoi perderti questa meraviglia e respirare l’aria fresca della vetta più alta della Spagna.
    Nota ai romani come Nivaria per la neve che copre la cima del vulcano El Teide.
    Ai nativi di Tenerife, l’isola era nota come Chenech, Chinech o Achinech.
    Ultima isola ad essere completamente conquistata dagli spagnoli, Tenerife all’epoca della sua conquista era composta da nove distretti, detti menceyatos, che era il nome dei piccoli regni dei Guanches.
    Le forze spagnole subirono una schiacciante sconfitta per mano dei Guanches, nella prima battaglia di Acentejo del 1494 ma i Guanches alla fine vennero sopraffatti e si arresero alla Corona di Castiglia il 25 dicembre 1495.
    Santa Cruz fu dichiarata da Madrid capitale dell’intero arcipelago nel 1821.
    Il secolo dopo (nel 1927), con la divisione delle Canarie in due province distinte, divenne capitale provinciale di Tenerife e delle più piccole La Palma, La Gomera e El Hierro.
    Numerose nel corso degli anni le migrazioni verso le Americhe e viceversa, probabilmente anche grazie all’intensificarsi dei rapporti commerciali tra le Canarie e le terre d’oltreoceano.
    La fusione di culture che ne derivò è tutt’ora evidente sia nella gastronomia che nella musica dell’isola.
    Santa Cruz de Tenerife: è una classica città spagnola che mantiene la sua tipica atmosfera nonostante i numerosi turisti.
    Città portuale possiede il moderno Auditorium di Tenerife dall’eccellente acustica, parchi, centri d’arte, vari musei di cui uno dei più importanti delle Canarie: il Museo de la Naturaleza y El Hombre.
    Sul lungomare si erge il Castillo de San Juan, una fortezza di difesa del XVII sec.
    La Laguna: in origine capitale dell’isola.
    Il centro storico è molto pittoresco con le sue viuzze, le ville e i negozietti caratteristici.
    Qui si può apprezzare la bellezza e l’eccentricità dell’architettura urbana delle Canarie; facciate a vivaci colori, massicci portoni, balconi decorati in pietra grigia, patios circondati da verande sorrette da colonnine come Casa del Montanes, Casa Salazar e altre abitate da privati.
    Icod de Los Vinos: piccolo ma curatissimo paese, molto ospitale famoso in tutto il mondo per la qualità dei suoi vini.
    La maggiore attrazione è un bellissimo albero a forma di ombrello chiamato Drago Millenario di età stimata fra i 1.000 e 2.000 anni.
    Misura più di 20 metri d’altezza e ha un diametro di 10 m.
    Puerto de La Cruz: Conosciuta fin dal XIX sec. come località termale, oggi è forse la meta più affascinante per una vacanza in un’atmosfera raffinata.
    Importante porto mercantile, alla fine del 1800 iniziò la sua trasformazione in città turistica per l’arrivo degli inglesi, prima come commercianti e poi come turisti in cerca di sole.
    Visitare il Loro Parque dove le 350 specie di pappagalli originarie ormai non sono più sole nel vasto repertorio faunistico.
    Il Lago Martianez, un parco acquatico con quattro piscine di acqua salata che circondano un grande lago.
    La Orotava: una vallata verdeggiante coltivata a banano, castagno e vite circonda questa città coloniale, una delle più belle di Tenerife.
    E’ la più canaria dell’arcipelago. La città vecchia conserva le bellezze dell’architettura del passato.
    Il Parque Nacional del Teide di 189,9 Kmq comprende il vulcano e le sue pendici. Fu originato dall’attività vulcanica che formò l’isola.
    Si trova l’80% dei moltissimi tipi di formazioni vulcaniche presenti nel mondo, interessantissime dal punto di vista geologico. Inoltre sono stati rinvenuti mille siti archeologici guanci, alcuni dei quali ancora inesplorati.
    La Gomera
    Ci sono molte teorie sull’origine del nome “Gomera”.
    La più accreditata sostiene che era collegato alle popolazioni provenienti dalla regione del Xauen nel nord del Marocco.
    I primi abitanti comunicavano tra loro in una forma originale, utilizzando fischi che grazie all’eco raggiungevano tutti i punti dell’isola.
    Questo linguaggio è chiamato il “Silbo Gomero”.
    Gli spagnoli, dopo aver tentato molte volte di conquistare l’isola, si introdussero nella seconda metà del XV secolo, grazie all’azione del cattolicesimo che aveva reso più miti gli abitanti.
    Colombo soggiornò nell’isola per alcuni periodi, ed e da qui che è partito per la scoperta del nuovo mondo.
    Parco nazionale di Garajonay: nel cuore dell’isola si trova una delle ultime ancestrali foreste di laurosilve, un tempo presenti in tutto il mediterraneo.
    Quattrocento ettari di giungla verde e impenetrabile che occupa il 10% di tutto il territorio di La Gomera di cui è la parte centrale.
    A questa altezza, dallo scontro dei freddi Alisei atlantici con le brezze tiepide, nasce il fenomeno chiamato “pioggia orizzontale”.
    Il Parco Garajonay è stato dichiarato dall’UNESCO nel 1986 Patrimonio dell’umanità.
    Valle Gran Rey: una gola lussureggiante che conduce alla spiaggia più lunga dell’isola. Quasi sempre soleggiata è un imperdibile meta turistica.
    Los Organos: una straordinaria scogliera di basalto che si erge dall’oceano e appare come un gigantesco organo da chiesa, con tutte le sue canne, scolpito nella roccia.
    Alto de Garajonay: è il punto più alto dell’isola.
    Nelle giornate limpide si vede la cima del Teide coperta di neve, in basso la Foresta de La Gomera.
    El Hierro
    Come La Gomera, è un’isola molto poco conosciuta al di fuori dell’arcipelago, ma il suo paesaggio è uno spettacolo degno di essere visto e vissuto: dichiarato Riserva della biosfera dall’UNESCO, El Hierro è diventata la prima isola autosufficiente ed è orgogliosa di poter dire che utilizza energia 100% rinnovabile, il che la rende un esempio di sostenibilità.
    Perfetta per gli appassionati di trekking, snorkeling e di ambienti naturali, nasconde vari tipi di paesaggi a seconda dalla zona: al sud troverai il paradiso dell’immersione, La Restinga, e una delle migliori spiagge delle Canarie, Tacorón.
    Cerchi un posto da visitare alle Canarie diverso da tutto il resto? Scegli El Hierro, perché vivrai un’esperienza che sarà difficile da dimenticare.
    La Palma
    Conosciuta come “Isla Bonita”, è piena di paesaggi verdi, fiori, vulcani e storia.
    È anche una delle isole con maggior altitudine, il che permette di godersi un cielo notturno spettacolare, visto il poco inquinamento luminoso.
    Se sei un appassionato di astronomia, una foto alla Via Lattea dal Roque de los Muchachos è d’obbligo.
    Nonostante la sua caratteristica rurale e tranquilla, a La Palma si svolge una delle migliori feste dell’isola: los Indianos.
    È una festa tradizionale basata sulle caricature dei canari che emigrarono a Cuba, e che al loro ritorno ostentavano le ricchezze ottenute in terre lontane.
    Uno degli aspetti più curiosi della festa è il lancio di borotalco e le vesti dei partecipanti: tutti vestiti di bianco.
    Troverai paesaggi particolari, montagne e sentieri dove fare lunghe passeggiate, città vecchie coloniali e una gastronomia dove i formaggi, i dolci alle mandorle e il miele sono i protagonisti.
    Bina Bianchini

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