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    Santa Cruz non potrà vietare l’accesso al traffico a causa della contaminazione ambientale

    L’Alta Corte di Giustizia delle Canarie ha sospeso gli articoli dell’ordinanza sulla mobilità e la sicurezza stradale che danno al Comune la facoltà di limitare la circolazione dei veicoli per motivi ambientali.

    Così, l’Alta Corte di Giustizia delle Isole Canarie (TSJC), in un’ordinanza emessa il 24 aprile, ha concesso l’ingiunzione richiesta dall’Asociación de Vecinos Urban Centro El Perenquén per sospendere l’efficacia di cinque articoli dell’ordinanza sulla mobilità e la sicurezza stradale del Comune di Santa Cruz de Tenerife.
    In particolare, il 18 marzo l’Associazione di quartiere ha chiesto in via cautelare la sospensione degli articoli 6.1, 10.1, 20, 24 e 25 della suddetta ordinanza, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Provincia il 17 gennaio 2024.
    Il TSJC, che impone le spese processuali al Comune di Santa Cruz de Tenerife, ritiene che “vi sia una ragionevole apparenza di prosperità nella pretesa dell’Associazione ricorrente”, secondo l’ordinanza.
    I precetti la cui efficacia è stata sospesa attribuiscono al Comune della capitale di Tenerife il potere di vietare l’accesso a determinati tratti di strada a determinati veicoli (articolo 6) e di vietare, per motivi ambientali o di salute pubblica, la sosta o l’accesso a determinate aree, ad eccezione dei veicoli muniti di contrassegno ambientale (articolo 10).
    Inoltre, sospende gli articoli 20 e 21, che si riferiscono al divieto di accesso, circolazione e sosta di determinati veicoli nelle zone a priorità pedonale, alla limitazione dell’accesso a determinati veicoli nelle zone pedonali (articolo 22) e all’istituzione della zona urbana (articolo 24).
    L’Associazione ricorrente ritiene che le suddette disposizioni violino il principio della certezza del diritto e della proporzionalità e che omettano la memoria obbligatoria.
    L’ordinanza afferma che l’apparenza di prosperità della pretesa dell’Associazione ricorrente risiede nella mancanza di una sufficiente giustificazione da parte del Comune sul fatto che tutte le relazioni obbligatorie sono state emesse durante l’elaborazione del regolamento.
    Aggiunge che il contenuto della relazione sull’analisi dell’impatto normativo non è sufficientemente chiaro e dettagliato da parte del Comune e, infatti, nella sua dichiarazione di opposizione “il Comune non fornisce prove dirette dell’esistenza e della sufficienza di tali relazioni”.
    Allo stesso modo, l’Alta Corte di Giustizia delle Isole Canarie ricorda che questa stessa ordinanza è già stata annullata con sentenza del 23 settembre 2020 per l’omissione del parere obbligatorio della commissione informativa.
    Infine, l’ordinanza ritiene che l’interesse generale sia meglio preservato sospendendo i precetti impugnati come misura cautelare e la Corte sottolinea che la decisione comunale di imporre un nuovo modello di città che è ricercato nell’ordinanza impugnata “deve essere formalizzata in conformità con la legge”.
    Si ravvisa “una chiara violazione del principio di proporzionalità” quando prevede la possibilità di impedire il parcheggio o l’accesso a determinate strade o aree, a determinati veicoli, a seconda dei contrassegni ambientali rilasciati dalla Direzione Generale del Traffico.
    Inoltre, l’Associazione sostiene che non viene specificato l’ambito di applicazione delle zone di priorità pedonale, nelle quali è vietato anche l’accesso ai veicoli dei residenti, dei cittadini in generale e dei commercianti.
    Inoltre, aggiunge l’associazione, è necessaria una stima approssimativa dei costi che comporterà la zona urbana.
    Bina Bianchini

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