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    Le Isole Canarie creeranno una banca di antidoti contro i morsi di animali pericolosi

    Il ministro regionale della Sanità, Esther Monzón, ha fatto sapere che “sono già state impegnate sovvenzioni da altri dipartimenti, ma soprattutto dalla Sanità” per questa iniziativa “fondamentale” nell’impegno per la “salute pubblica”.

    Il Governo delle Isole Canarie ha annunciato che promuoverà l’apertura di una banca di antidoti contro le punture di animali pericolosi insieme alla fondazione Neotrópico, per evitare di dipendere dai centri situati sulla terraferma in caso di possibili incidenti causati da specie invasive.

    Lo hanno annunciato il vicepresidente del governo regionale, Manuel Domínguez, il ministro regionale della Sanità, Esther Monzón, e il ministro regionale della Transizione ecologica e dell’energia, Mariano Hernández Zapata, durante una visita alle strutture del centro specializzato in fauna esotica, che si trova a Santa Cruz de Tenerife.

    Monzón ha sottolineato che “sono già state impegnate sovvenzioni da parte di altri ministeri, ma soprattutto da parte della Sanità” per creare una banca di antidoti, che è “fondamentale” nell’impegno per la “salute pubblica” per garantire l’assistenza ai pazienti “quando vengono attaccati da specie pericolose” e per ridurre i tempi di intervento.

    A tal fine, il governo delle Canarie sta cercando di creare un’alleanza con la Fondazione Neotrópico, l’unico centro dell’arcipelago con una quarantena certificata di livello 3 di biosicurezza, che è responsabile della cura delle specie esotiche salvate, ma anche della consulenza alle forze di sicurezza e della formazione di operatori specializzati.

    Questi compiti sono stati sottolineati dal vicepresidente regionale per la “protezione che forniscono all’ambiente naturale delle Canarie” con la difesa e la cura degli animali “maltrattati” o “abbandonati negli spazi naturali”, che possono rappresentare un pericolo anche per l’uomo, oltre che per le attività di formazione e ricerca.

    “Al giorno d’oggi sembra impensabile trovare qualcuno nella nostra terra con un coccodrillo o un serpente, eppure l’abbiamo visto in tutti questi tempi e sono loro che hanno la professionalità di occuparsene, di curarli e di evitare che siano specie invasive nel nostro territorio”, ha aggiunto Domínguez.

    Infine, il Ministro della Transizione Ecologica e dell’Energia ha sottolineato il valore dei “contributi e delle idee” che la fondazione offre alle diverse amministrazioni, a dimostrazione dell’importanza di “continuare a collaborare e partecipare insieme” per “preservare i nostri spazi naturali e prendersi cura degli animali”.

    Ci domandiamo se c’è un registro nelle Isole delle persone che hanno avuto “morsi” o punture da animali non autoctoni e velenosi!


    Franco Leonardi

     

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