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    Migliorare la gestione delle colonie urbane di gatti a Tenerife

    Il Cabildo di Tenerife ha stanziato 200.000 euro per avviare il Programma di gestione delle colonie feline urbane dell’isola attraverso una sovvenzione concessa al Collegio ufficiale dei veterinari di Santa Cruz de Tenerife.

    Valentín González, assessore al Settore primario, ha incontrato i rappresentanti dei consigli comunali dell’isola per informarli su questa iniziativa.

    L’obiettivo principale è quello di fornire consulenza ai comuni per migliorare la gestione delle colonie urbane di gatti.

    Ciò include l’aggiornamento del censimento delle colonie dell’isola, la registrazione dei gatti non di proprietà affidati ai rifugi e alle strutture di accoglienza, il coordinamento delle sterilizzazioni di massa dei gatti nelle colonie affidate ai rifugi e alle strutture di accoglienza e la collaborazione con le cliniche veterinarie di Tenerife per effettuare queste sterilizzazioni.

    González ha spiegato che “con l’attuazione della nuova legge 7/2023 del 28 marzo sulla protezione dei diritti e del benessere degli animali, è stato stabilito un regolamento sulle colonie di gatti, in cui si riconosce che gli enti locali sono le amministrazioni competenti a gestire queste situazioni”.

    Con l’intenzione di sostenere le amministrazioni locali in questo processo, “abbiamo fornito questo contributo al Collegio dei veterinari affinché questo organismo possa dirigere il progetto di controllo delle colonie urbane di gatti nei vari comuni”.

    L’assessore ha indicato che “attualmente la presenza di gatti abbandonati o tornati allo stato selvatico rappresenta uno dei problemi più difficili da risolvere per i Comuni.

    Ciò comporta rischi di trasmissione di malattie e minaccia la fauna selvatica, poiché questi gatti diventano predatori di specie autoctone, incidendo in modo significativo sulla conservazione della biodiversità”.

    A Tenerife, come in altri territori insulari, l’aumento dei gatti abbandonati e selvatici è un problema serio che potrebbe minacciare l’esistenza delle specie selvatiche autoctone.


    In questo contesto, l’applicazione appropriata del metodo CER (cattura, castrazione e restituzione) ha dimostrato di ridurre le dimensioni delle colonie e di stabilizzare la situazione.

    Michele Zanin

     

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