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    Le Isole Canarie, la regione spagnola con il maggior impatto di alloggi per le vacanze

    L’arcipelago dispone di 44.376 alloggi, con oltre 188.000 posti letto, dedicati all’attività turistica, che rappresentano il 4,08% del suo patrimonio abitativo totale, il dato più agglutinante del Paese, seguito dalle Isole Baleari (4,06%) e da Valencia (1,78%).

    La comunità autonoma delle Isole Canarie è già diventata, secondo i dati ufficiali dell’agosto 2023 (i più recenti forniti grazie a un progetto statistico sperimentale dell’Istituto Nazionale di Statistica -INE-), il territorio spagnolo con il maggior impatto di abitazioni turistiche o di vacanza.

    Ciò è dovuto al fatto che in questo arcipelago, che quest’anno ha superato per la prima volta il record delle Baleari, quattro abitazioni su cento disponibili e idonee ad essere abitate sono sfruttate per l’attività turistica, esattamente il 4,08% del patrimonio abitativo totale delle Canarie, il che consentirebbe di ospitare più di 188.000 persone se tutte fossero piene.

    Nell’arcipelago mediterraneo questa percentuale è leggermente più bassa, attestandosi al 4,06% per il mese di agosto 2023, come si legge nelle informazioni pubblicate dall’INE, ma con l’aspetto rilevante che la tendenza nelle Isole Baleari è in calo: la percentuale di immobili ora in offerta rispetto al numero totale di case esistenti e in uso è scesa dal 4,33% al 4,06%.

    È evidente che il forte trasferimento di abitazioni nelle Isole Canarie verso l’uso turistico principale limita o riduce l’offerta di appartamenti e case in affitto, restringendo al contempo le possibilità di acquisto di immobili come prima o seconda casa, e tutto ciò si traduce, come già misurato dagli organismi ufficiali negli ultimi mesi e anni, in continui aumenti dei prezzi degli affitti, se sono disponibili abitazioni che forniscono questo servizio, e degli acquisti di immobili.

    Le Isole Canarie dispongono oggi di 44.376 alloggi (ufficiali) dedicati all’attività turistica, non ad uso residenziale primario familiare o secondario, che rappresentano il 4,08% del totale degli alloggi presenti sulle isole, quattro su cento disponibili.

    Nell’agosto 2020, in piena crisi pandemica, le Isole Canarie avevano già 37.791 case vacanza in offerta, mentre ora, nell’agosto scorso, l’indicatore più aggiornato, questa soglia ha raggiunto le 44.376 unità, il che implica un aumento del 17,4% (case ufficiali).

    Per quanto riguarda il numero di posti letto per questa tipologia di alloggi per vacanze, l’aumento, sempre per lo stesso periodo di riferimento, è del 16,2%, passando da un’offerta globale di servizi per 162.121 persone nell’agosto 2020 al valore assoluto di 188.355, il più recente.


    Secondo i dati ufficiali dell’azienda pubblica Promotur, collegata al Ministero del Turismo, nell’ultimo normale esercizio annuale, prima dello scoppio della pandemia e senza ancora concludere questo 2023, che sarà migliore del 2019 e probabilmente supererà l’anno record di arrivi totali di visitatori del 2017, le Isole Canarie hanno offerto 415.752 posti letto alberghieri ed extra-alberghieri (appartamenti), con 254.959 per il primo caso e 160.793 per il secondo.

    L’obiettivo principale di queste statistiche sperimentali elaborate dall’INE è quello di prevedere il numero di alloggi turistici in Spagna, nonché la loro capacità, per rispondere alla crescente domanda di informazioni su questo tema.

    Per ottenere queste informazioni, viene utilizzata la tecnica del web scraping che, attraverso programmi software, estrae i dati dalle tre piattaforme di alloggi turistici più utilizzate in Spagna.

    Dagli alloggi estratti, prima si selezionano le abitazioni turistiche in base alle normative vigenti in materia in ogni comunità autonoma e poi si eliminano le proprietà presenti su più di una piattaforma attraverso un algoritmo che elimina i duplicati.

    Franco Leonardi

     

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