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    Impatriati, CGIE: dal Governo un passo indietro, rivedere la norma

    Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero esprime “forte preoccupazione in merito alla proposta del Governo di tagliare le agevolazioni fiscali per chi torna in Italia dopo aver lavorato e conseguito titoli di studio all’estero”.

    “Una scelta che rappresenta un passo indietro e mette in discussione gli interventi normativi adottati negli anni precedenti che andavano nella direzione di contribuire alla crescita del Paese favorendo la circolarità e il rientro dei talenti italiani in fuga e dei connazionali che avevano svolto esperienze di lavoro e di studio all’estero”, denuncia il Segretario generale del CGIE, Michele Schiavone.

    “Il CGIE chiede al governo di ritirare questa misura – spiega Schiavone – o in alternativa di procrastinarne l’entrata in vigore per non vanificare dall’oggi al domani il progetto di vita di coloro che avevano programmato di tornare in Italia e non creare difficoltà a quanti sono già rientrati proprio in virtù delle agevolazioni introdotte in passato.

    Il mondo dei ricercatori italiani all’estero si sta mobilitando e ha chiesto a gran voce il supporto del CGIE affinché eserciti pressione sul Governo e sul legislatore per riconsiderare la misura e trovare soluzioni che possano promuovere il ritorno dei cittadini italiani dall’estero senza disincentivarli economicamente.

    Il CGIE sollecita tutti i 12 parlamentari eletti nella circoscrizione estero a promuovere un’iniziativa trasversale comune, coinvolgendo i propri gruppi parlamentari di riferimento, finalizzata al mantenimento dello status quo legislativo fiscale sia per i ricercatori e gli accademici, sia per i connazionali che decidono di rientrare in Italia per contribuire al progresso e alla crescita economica del nostro Paese”.

    (NoveColonneATG)

     

     


     

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