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    Quota zero per i nuovi lavoratori autonomi nelle Isole Canarie

    Il presidente dell’ATA, Lorenzo Amor, ringrazia il governo regionale per il suo “impegno” nei confronti degli oltre 139.000 lavoratori autonomi che sono “fondamentali” per l’economia dell’arcipelago.

    Baleari e Canarie in testa alla crescita dei lavoratori autonomi in Spagna.
    Il Presidente delle Isole Canarie, Fernando Clavijo, e il Vicepresidente e Ministro dell’Economia, Manuel Domínguez, hanno comunicato oggi al Presidente dell’Associazione dei Lavoratori Autonomi (ATA), Lorenzo Amor, il “pieno sostegno” del Governo agli oltre 139.000 imprenditori delle Isole.
    Questo sostegno agli imprenditori si tradurrà nell’applicazione, a partire dal 1° gennaio 2024, della quota zero per i nuovi lavoratori autonomi.
    A seguito dell’incontro con i rappresentanti nazionali e canari dell’ATA, Clavijo e Domínguez hanno anche annunciato una riduzione del 30% delle procedure amministrative della Comunità Autonoma che riguardano i lavoratori autonomi e del tempo necessario per completarle, una misura che farà risparmiare costi al gruppo.
    L’obiettivo di questo pacchetto di misure specifiche, secondo il Presidente delle Canarie, è quello di mettere i lavoratori autonomi “al centro della politica economica” del governo regionale, perché “sono loro che ogni giorno generano occupazione e alzano la posta”.
    “Un’amministrazione farraginosa allontana il cittadino dal servizio pubblico e per gli imprenditori rappresenta una perdita di tempo e denaro”, ha sottolineato Fernando Clavijo, dopo aver ribadito l’impegno dell’Esecutivo a “ridurre la burocrazia”.
    Nella stessa ottica, il Vicepresidente e Ministro dell’Economia, dell’Industria, del Commercio e del Lavoro Autonomo ha spiegato che sono gli imprenditori “a sostenere l’economia” delle Isole Canarie, motivo per cui il Governo si impegna a “lavorare per loro”.
    Manuel Domínguez ha ricordato che la quota zero per i lavoratori autonomi è un impegno incluso nel programma dell’Esecutivo, ma dovrà attendere il 1° gennaio del prossimo anno a causa dell’incertezza di bilancio.
    “Vogliamo che sia una misura strutturale, per tutta la legislatura, quindi dobbiamo valutare i costi e applicarla nei nuovi bilanci”, ha detto.
    Il governo regionale ritiene che la recente creazione di una Direzione generale per i lavoratori autonomi sia un altro “segno inequivocabile” del ruolo fondamentale che il governo attribuisce a questo gruppo.
    Lo ha riconosciuto dopo l’incontro anche il presidente nazionale dell’ATA, accompagnato dai rappresentanti degli imprenditori delle Canarie, Pedro Andueza e Elliot Martín.
    Queste politiche serviranno ad alleviare la “difficile” situazione che questo gruppo sta attraversando, con un aumento del 23% delle spese a causa dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse.
    Secondo i dati della Previdenza Sociale, a luglio di quest’anno le Isole Canarie contavano 139.264 lavoratori autonomi, una cifra che rappresenta il 15,8% del totale degli affiliati alla Previdenza Sociale nella Comunità.
    Nonostante sia stata una delle regioni più colpite dalla crisi causata dalla pandemia, gli imprenditori dell’arcipelago hanno registrato dati positivi negli ultimi mesi, essendo la seconda regione spagnola per crescita (2,1%) con 3.000 nuove immatricolazioni negli ultimi dodici mesi.
    Questo aumento è particolarmente significativo tra le donne, dove il numero di imprenditrici è cresciuto del 30% in più rispetto agli uomini.
    Per quanto riguarda i settori, la stragrande maggioranza degli imprenditori autonomi canari lavora nei servizi a causa dell’enorme peso del turismo nell’economia delle Canarie (81,1% del totale), rispetto al 10,9% che lavora nell’edilizia, al 4,3% nell’agricoltura e al 3,6% nell’industria.
    La radiografia degli imprenditori dell’arcipelago evidenzia anche il fatto che tre su quattro non hanno dipendenti, rispetto al 23,4% che ne ha in carico.
    Franco Leonardi

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