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    Il sussidio del 75% per i residenti delle Canarie è in pericolo a causa del calo del prezzo del petrolio

    Gli esperti di energie rinnovabili hanno avvertito in una conferenza tenutasi a Gran Canaria che tra qualche anno sarà “insostenibile” per gli isolani viaggiare verso la terraferma a prezzi ridotti.

    José Barreiro: “Per abbassare le tariffe aeree verso la terraferma, è necessario limitare lo sconto del 75%”.

    La 36ª Conferenza internazionale sull’efficienza, i costi, l’ottimizzazione, la simulazione e l’impatto ambientale dei sistemi energetici (ECOS) ha riunito 400 ricercatori di prestigio nazionale e internazionale per discutere le sfide e gli ultimi progressi nel campo delle energie rinnovabili e della transizione energetica, a livello regionale, nazionale e globale.

    La sostenibilità delle risorse naturali nel processo di transizione energetica, l’efficienza e l’immagazzinamento dell’energia, la pianificazione energetica e il nesso acqua-energia sono alcuni dei temi principali che verranno discussi durante il congresso.

    In questo senso, i ricercatori avvertono che il declino del petrolio e il conseguente aumento del suo costo faranno sì che tra qualche anno sarà “impensabile” e “insostenibile” per gli abitanti delle Canarie poter viaggiare tra le isole o verso la terraferma a prezzi ridotti come quelli attuali, “il che potrebbe mettere a rischio lo sconto del 75% per i residenti”, affermano gli esperti in un comunicato stampa.

    Di fronte allo scenario che si profila, gli esperti auspicano un cambiamento del modello economico delle Isole Canarie, affinché il territorio possa aspirare in futuro a produrre tutta l’energia (non solo l’elettricità) da fonti rinnovabili senza mettere a rischio la sostenibilità delle sue risorse naturali.

    In risposta a questo cambiamento di modello economico, propongono anche la necessità di riflettere e ripensare il sistema dei trasporti nell’arcipelago, valutando anche la possibilità di rinunciare in futuro al trasporto aereo, visti gli alti livelli di emissioni di CO2 prodotti dall’aviazione e di altre sostanze nocive rilasciate dagli aerei.

    Secondo i ricercatori, questo cambiamento porterebbe a un aumento della produzione interna e dell’autosufficienza delle isole, nonché a uno spostamento verso il trasporto marittimo per l’importazione di merci e per il trasporto di passeggeri, soprattutto sulle rotte interinsulari.

    Redazione


     

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