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    Los Realejos attraverso i suoi murales

    Foto da facebook.com/Ayuntamientodelosrealejos

    Un totale di 59 opere d’arte realizzate da diversi artisti e distribuite in tutti i quartieri costituiscono un vero e proprio museo di arte urbana.

    Negli ultimi anni Los Realejos è diventato un vero e proprio museo di arte urbana, un’attrazione culturale e artistica che attira ogni anno sempre più visitatori.

    Gli abitanti del luogo e gli amanti della pittura e dell’arte si uniscono ai turisti, desiderosi di scoprire le storie nascoste in questi disegni, colori e forme che sono visibili a tutti e non lasciano indifferenti.

    Il comune settentrionale dispone di un totale di 59 opere all’aperto dislocate in tutti i quartieri e in spazi diversi, che vanno dai muri, ai grandi edifici pubblici e privati, agli impianti sportivi, alle facciate delle scuole, alle scale, alle tettoie, ai muri e al perimetro delle piazze pubbliche.

    facebook.com/Ayuntamientodelosrealejos

    A Icod el Alto, un grande murale di Matías Mata (Sabotaje Al Montaje) testimonia la pratica tradizionale della raccolta dei cereali e del gofio come segno di identità culturale e patrimonio di questo quartiere.

    Lo stesso artista ha lasciato un grande ritratto dei volti dello scrittore, storico e biologo José de Viera y Clavijo e del professore e chimico Antonio González, due dei più illustri residenti di Los Realejos, sull’Avenida de Los Remedios, a Realejo Alto, e nel 2018 ha trasformato il vecchio mercato comunale nel primo edificio murale con graffiti delle Isole Canarie.

    Foto facebook.com/Ayuntamientodelosrealejos

    Un totale di 1.225 metri quadrati trasformati in una sinfonia di colori su un edificio la cui grande struttura circolare è già di per sé suggestiva.

    A questi si aggiungono il grande volto dell’artista messicana Frida Kahlo, che colora l’Associazione femminile Fellapa a La Ferruja, una creazione dell’artista locale Adán Pérez Farrái, e un pupazzo a tema infantile, in linea con una Città amica dei bambini come Los Realejos, vicino al CEIP Palo Blanco, oltre a mele che alludono alla tradizione agricola e produttiva di questa zona.


    Il catalogo dell’arte urbana si completa con molte altre opere, tra cui un grande muro a La Montaña, di fronte alla piazza e all’edificio commerciale di questo centro, o quello che rende omaggio alle tradizioni di La Cruz Santa, per citare alcuni esempi.

    Foto facebook.com/Ayuntamientodelosrealejos

    L’idea è nata nel 2016 con un workshop di formazione in arte urbana presso le Scuole d’Arte di Los Realejos-Afaver, a cui si sono aggiunte commissioni specifiche a diversi artisti da parte del Comune.

    All’epoca il sindaco, Adolfo González, era assessore alla Cultura e ha avuto l’idea di decorare uno spazio pubblico.

    L’idea fu ben accolta e il Comune iniziò a commissionare ad artisti ad hoc interventi all’esterno dei centri educativi.

    Ma è nel 2019 che l’iniziativa ha ricevuto un impulso con il Festival Seis de Doce, un progetto coordinato dall’artista locale Víctor Pacheco, KOB Tropikal, che consiste nella creazione di sei nuove opere ogni anno, rendendo Los Realejos un punto di riferimento per questo tipo di arte in Spagna e il comune con il maggior numero di murales per abitante nelle Isole Canarie.

    Foto facebook.com/Ayuntamientodelosrealejos

    Il Festival Seis de Doce è libero, ogni artista crea l’opera come vuole, sceglie il tema e, quindi, si arricchisce con ogni nuova opera.

    Agli artisti vengono offerte diverse pareti di diverse dimensioni e in diversi luoghi, e ognuno sceglie quella che meglio si adatta alle sue esigenze e al suo progetto.

    Tuttavia, tutti devono soddisfare determinate condizioni, come essere preparati con uno schizzo ed essere scorrevoli.

    Inoltre, devono poter lavorare con il posizionamento di una gru e che questa sia dotata di dispositivi di sollevamento, perché non possono dipingere sulle impalcature.

    Personaggi familiari, disegni e forme geometriche, linee ondulate, animali e tradizioni.

    Tutto è valido quando si tratta di trasformare un muro in una vera e propria attrazione artistica, e non solo da parte di artisti locali, poiché altri artisti nazionali ed europei hanno aderito al progetto.

    Foto facebook.com/Ayuntamientodelosrealejos

    Data l’ampiezza del progetto, il Comune, e nello specifico il Dipartimento del Turismo, ha recentemente proceduto a catalogare tutte le opere con le informazioni principali su ognuna di esse: autore, anno di creazione, materiale utilizzato, caratteristiche e ubicazione.

    Finora nessuno degli interventi ha mostrato un degrado degno di nota perché i materiali e le pitture utilizzate sono specifici per questo scopo.

    In ogni caso, il sindaco conferma che sono state restaurate solo le opere molto accessibili, come quelle all’esterno delle scuole.

    “Il murale ha la sua vita naturale, è arte effimera, quindi, quando si deteriora e il suo stato è irrecuperabile, la tela verrà offerta a un altro artista e ne verrà creata una nuova sopra”, spiega.

    Un modo per dire che l’arte urbana avrà sempre un posto a Los Realejos.

    L’idea del Comune è, in un futuro non troppo lontano, di promuovere Los Realejos attraverso i suoi murales.

    Bina Bianchini

     

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