More

    Benvenuti nelle trame della corruzione canaria

    corruzioneWelcome to canary land recita il benvenuto negli aeroporti canari. Benvenuti nelle trame della corruzione canaria diciamo oggi.

    A due mesi dalle elezioni regionali provinciali e comunali il caso “Tito Berni” o “Mediator” dipendendo su chi tra i protagonisti si vuole porre l’accento, scuote un po’ il consenso politico sul partito del PSOE, smascherando una rete di corruzione che coinvolge esponenti politici del PSOE, canari e no, imprenditori canari e no, e la guardia civil.
    A quest’ultima pare stia toccando il compito di capro espiatorio.
    Tutto ebbe inizio con una denuncia e la storia ha del surreale.
    La moglie del direttore sportivo del cabildo di Tenerife, Angel Luis Perez, a nomina PSOE, chiede delucidazioni in merito ad una spesa di circa 2.575,00 euro addebitata sulla carta di credito del Corte Ingles.
    Il marito non sa dare spiegazioni e i due denunciano l’accredito.
    Dalla denuncia si risale al beneficiario, Navarro Tacoronte che vedendosi denunciato dal suo socio in affari pensa bene di portare in caserma i telefoni cellulari.
    Chissà cosa avrà pensato Navarro Tacoronte, avrà pensato ad un tradimento e forse pensando che se cado cadono tutti consegna nelle mani della polizia ben due cellulari, carichi di conversazioni e video.
    Angel Perez ritira la denuncia con evidenza di coinvolgimento e magari si sarà anche pentito di aver usato un conto condiviso per gli accrediti delle tangenti.
    Ma in quel telefono c’erano autorizzazione a ben altre spese di dubbia liceità.
    Inizia il caso “Mediator” si scopre dai video del cellulare, dalle chat, una trama che lega ad un filo unico politici imprenditori mazzette, cene, prostituzione e riciclaggio.
    Si scopre un modus operandi che vede Navarro Tacoronte mediare tra politici ed imprenditori al fine di ricevere gli uni somme di denaro in cambio di ritiro sanzioni e accesso a concorsi agli altri.
    Quindici deputati del PSOE coinvolti e molti altri imprenditori ricattati e pagamenti di tangenti a quota fissa 5.000,00 euro versati nel conto della società sportiva Vega Tetir, calcio infantile, di proprietà del deputato PSOE Bernardo  Fuentes soprannominato Tito Berni.
    Coinvolti assessori provinciali e deputati che a cambio di mazzette agevolano l’ottenimento di permessi o la cancellazione di sanzioni a imprenditori causando un pregiudizio alla partecipazione in concorsi e gare d’appalto.
    Il tutto nella bella ed elegante cornice del palazzo e delle stanze del Congresso dei Deputati.
    Un implicito lasciar fare sembrerebbe, del partito PSOE.
    O nella sede della Guardia Civil di Madrid per dare una solennità o una parvenza legale a quanto richiesto.
    Oppure una totale spregiudicatezza.
    Nulla di nuovo sotto il sole.
    Ed è proprio il caso di dirlo sotto il sole visto che di fotovoltaico si parla.
    Il portuense Miguel Angel Robayana Garcia, amministratore unico dell’impresa Hispano Robayna, con il socio Raul Gomez Rojo, figurano nella trama Mediator per agevolazioni e falso per prestazioni nel settore urbanistico ed installazioni fotovoltaiche a cambio di mazzette.

    Una rete di corruzione che arriva al settore casero.

    Pagamenti, per ottenere privilegi, della catena Montedeoca leader del settore lattiero caseario canario al Mediator per ovviare sanzioni.
    Riciclaggio di denaro nel settore calcistico che coinvolge l’ex direttore Sport della regione, Angel Perez, appunto. La trama si infittisce quando a firmare tutte le autorizzazioni e a ricevere tangenti è il generale della Guardia Civil, Francisco Espinosa Navas, inoltre avvalendosi della sua posizione ricattava imprenditori del settore lattiero caseario con sanzioni inviando ispezione di Seprona.
    Tre i filoni dell’inchiesta: acquisto di droni, concessioni fotovoltaico e caserme.
    Ma la trama Mediator è anche un sistema che lega a doppio filo l’imprenditoria spagnola e Canaria tramite la ZEC: la zona Espècial Canaria.
    Si tratta del regime fiscale agevolato che detengono le Canarie e che diventa interessante per le imprese che vogliono aumentare i proventi, ma che, per costituzione o alcuni limiti nello statuto della società o per localizzazione dell’impresa, non possono partecipare ed essere inseriti nella ZEC.
    E quindi subentra la corruzione per entrare a farne parte.
    Per essere nella zona ZEC occorre ottenere l’autorizzazione mediante la richiesta al registro ufficiale di Entitades ZEC.
    Una volta ottenuta l’autorizzazione in soli due mesi si può costituire con un CIF la società in zona ZEC.
    Una volta costituita si entra di diritto nel nucleo di vantaggi della zona canaria.
    Tra i requisiti richiesti vi è l’obbligo di avere tra gli amministratori un residente canario o dare posti di lavoro a canari e investire 100.000,00 euro a Tenerife o Gran Canaria o la minore cifra di 50.000,00 nelle altre isole dell’arcipelago.
    Con il caso Mediator si svela una rete di favoreggiamento ad imprese spagnole fuori dal territorio canario che usano però un amministratore canario per essere presenti e beneficiare delle convenienze previste per l’imprenditoria locale.
    Tra le agevolazioni c’è l’importante bassa pressione fiscale: le imposte sono ridotte al 4% con ulteriori esenzioni fiscali per i non residenti e esenzione IGIC.
    Un sistema ben congegnato che però viene al momento tralasciato dall’investigazione.
    Il caso è aperto, l’investigazione è attiva, sicuramente dentro qualche settimana con il clima elettorale più ardente si metterà più carne al fuoco.
    Intanto nonostante l’attenzione mediatica si diriga verso la Guardia Civil, la deputata di Coalicion Canaria Ana Oramas riporta l’attenzione sul PSOE interrogando il ministro dell’interno Marlaska.
    Nonostante i tre inquisiti Fuentes, Espinosa e Tacoronte fossero già sotto inchiesta per i fatti commessi negli anni tra il 2018 e il 2021, continuavano fino al pubblicarsi dell’inchiesta, a redarre concorsi ed ad occuparsi di gare d’appalto con il beneplacito del ministero.
    Stupisce il comportamento del ministro e di tutto il quadro dirigenziale del PSOE che si dice fosse a conoscenza dei fatti.
    Il giudice dell’istruttoria, il giudice di Santa Cruz di Tenerife più volte ha avanzato la richiesta di materiale e collaborazione, finora puntualmente disattese.
    La trama Mediator ha ancora molto da rivelare.
    Soprattuto dopo la rivelazione che Angel Torres, il presidente del cabildo, era a conoscenza di tutto e per la dichiarazione spontanea di Tacoronte sul mediare con chiunque fosse al momento al governo delle Canarie.
    Nessuno commenta, nessuno vuole essere coinvolto e i partiti non alzano il tiro come un caso di corruzione di questa rilevanza dovrebbe esigere.
    C’è solo da aspettare che passi questa campagna elettorale.
    Forse.
    Sarà stata ingenuità quella di lasciare libero il Mediator con chiaro rischio di inquinamento prove e distruzione prove o è in corso un pedinamento in attesa di cogliere in fragranti altri?
    Ingenuità o resa dei conti quella che ha di fatto scoperchiato la trama che tutti sembrano voler coprire?
    Giovanna Lenti

    Articoli correlati