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    Santa Cruz registra quasi 500.000 spostamenti giornalieri di automobili

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    Santa Cruz – Foto di Cristiano Collina

    La capitale inizia la revisione del Piano di mobilità con lo studio per implementare i superblocchi e guadagnare così spazio per i pedoni.

    Santa Cruz inizia la revisione e l’aggiornamento del suo Piano di Mobilità Urbana e Sostenibile (PMUS) per adeguarlo ai nuovi modelli e regolamenti introdotti dal 2014, data del suo ultimo aggiornamento.

    L’analisi preliminare della situazione fornisce dati impressionanti come il fatto che ogni giorno ci sono quasi 500.000 viaggi, sia in entrata che in uscita dal comune.

    Le attività che si svolgono in città rappresentano il 66% degli spostamenti totali, con il 31% dei veicoli provenienti dall’esterno del comune e un altro 34% dall’interno del comune stesso.

    Il restante 33% è costituito da residenti che viaggiano fuori Santa Cruz.

    Di questi quasi 500.000 spostamenti giornalieri, il 71% è effettuato con veicoli privati, il 19% a piedi e solo l’8% con i mezzi pubblici.

    I viaggi tra Santa Cruz e La Laguna sono i più significativi, in quanto rappresentano il 70% delle relazioni esterne del comune.

    Come indicato nel documento precedente, il comune ha un gran numero di destinazioni d’uso che attirano spostamenti, come centri amministrativi, banche, centri educativi, sportivi e culturali, infrastrutture sanitarie, aree commerciali e numerosi alberghi.

    In generale, la capitale ha le tariffe di viaggio più alte dell’isola a causa della sua posizione strategica di capitale.


    L’obiettivo del PMUS è quello di mitigare l’impatto generato dalla distribuzione modale di queste attività (congestione, occupazione dello spazio pubblico, salute…).

    Il nuovo approccio alla mobilità mira a mettere al primo posto i pedoni, seguiti dai veicoli a mobilità personale (PMV) come biciclette o scooter, dal trasporto pubblico e infine dai veicoli privati.

    Per raggiungere questo obiettivo, è necessario modificare le strade della città per implementare altre modalità di mobilità.

    Le strategie per raggiungere questo nuovo ordine prevedono interventi sulla rete stradale, sul traffico e sui parcheggi.

    La strada è quella dei piani settoriali, in questo caso per il controllo, la pianificazione del traffico e la struttura della rete stradale, insieme alla gestione e alla regolamentazione dei parcheggi.

    Così, per quanto riguarda la rete stradale, il traffico e la sosta, l’obiettivo è quello di liberare spazio pubblico per altre modalità, con l’implementazione dei “superblocchi”, una formula che consiste nel raggruppare gli isolati all’interno dei quali si limita il traffico e si aumenta lo spazio pedonale.

    Inoltre, il sistema dei parcheggi sarà riformulato, con l’introduzione di parcheggi a rotazione e di parcheggi agevolati agli ingressi della città.

    Per ottenere una mobilità sostenibile, si tratta di promuovere il trasporto pubblico, il che implica la riorganizzazione dell’offerta esistente, la sua priorità e l’estensione delle corsie preferenziali bus-taxi, compresa l’implementazione del trasporto su richiesta ad Anaga, o il miglioramento dell’offerta nel sud-ovest.

    Tutti i sindacati rappresentati nella Polizia Locale di Santa Cruz (Asipal, CC.OO., CSIF, UGT e Intersindical Canaria) hanno presentato congiuntamente le accuse all’Ordinanza sulla mobilità, che attualmente è in fase di esposizione pubblica.

    Fino a 59 punti hanno qualche tipo di obiezione, secondo i sindacati, che concordano nel descrivere le nuove norme, ancora in fase di elaborazione, come “cattive”.

    La maggior parte delle accuse riguarda articoli che contravvengono al codice della strada o che usurpano le funzioni degli agenti, come quello che si riferisce alla gestione del traffico, in cui si sottolinea che la Protezione Civile “non può ordinare o regolare il traffico” e tanto meno gli agenti della mobilità, a cui sono affidate le funzioni di ritiro dei veicoli o di fermo.

    Essi sottolineano che se è vietato saltare o correre, “non sarà possibile fare sport sulle strade pubbliche”, oltre al fatto che non è possibile classificare come infrazioni minori quelle che il Codice della strada classifica come gravi.

    Ugo Marchiotto

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