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    Dramma alle Canarie: niente case per il boom degli affitti turistici

    Il dramma della carenza di alloggi residenziali continua a colpire duramente le Canarie.

    Gli albergatori della regione sostengono che questa è una delle ragioni della mancanza di personale nel settore, poiché molti lavoratori hanno seri problemi quando si tratta di accedere ad alloggi a prezzi ragionevoli nelle zone turistiche.

    “Gli alloggi stanno diventando impossibili”, denuncia il presidente di Ashotel, Jorge Marichal.

    “Abbiamo riscontrato un grave problema in termini di fidelizzazione dei nostri dipendenti e anche difficoltà nell’inserimento di persone dall’estero”.

    Qualsiasi cubicolo è adatto per l’alloggio, e le case vacanza competono sulle stesse piattaforme online in cui vengono visualizzate le offerte dell’industria alberghiera regolamentata.

    L’aumento dei prezzi degli affitti residenziali è stato oggetto di dibattito negli ultimi anni ed è stato in gran parte attribuito all’aumento dell’offerta di case vacanza.

    Infine, per quanto riguarda la distribuzione spaziale delle case vacanza, essa segue generalmente gli stessi schemi dell’offerta alberghiera, anche se in quest’ultimo periodo si trovano Vivienda Vacacional anche in collina e montagna.

    Nel tentativo fallito di regolamentazione del maggio 2018, si è cercato di spostare il potere di legalizzare o vietare gli affitti turistici ai Comuni e ai Cabildos.

    Si tratta di una grande contraddizione, in quanto il fenomeno è strettamente legato a molte variabili che esulano dalla sfera di influenza dei Comuni o dei Cabildos e che sono di competenza delle Regioni autonome, come la formazione professionale, l’ispezione e la legislazione turistica, la pianificazione territoriale e il piano di edilizia abitativa.


    Tutte queste aree sono strettamente interconnesse.

    L’alta domanda di alloggi residenziali è dovuta anche per le carenze nella formazione professionale delle Canarie che aumentano l’importazione di manodopera straniera qualificata.

    La costruzione di alloggi sociali nell’ultimo decennio è stata quasi nulla.

    Regolamentazione dell’attività sui terreni turistici

    Il punto più controverso del decreto 113/2015 è stato il divieto di affittare case vacanza su terreni turistici, creando così molte unità abitative illegali per l’affitto a VV, e così vengono affittate senza essere dichiarate.

    Uno studio del Governo delle Isole Canarie del dicembre 2017 indicava che l’offerta tradizionale nelle Isole Canarie era di 441.878 posti letto contro 131.032 per le case vacanza, di cui solo 18.440 legalizzati, per un’offerta totale di 572.910 posti letto.

    Fonte: Governo delle Isole Canarie (dicembre 2017)

    In altre parole, nel caso degli affitti turistici, “ho il diritto di fare quello che voglio con la mia proprietà” non è valido, poiché l’uso di quella proprietà implica anche l’utilizzo di infrastrutture turistiche e servizi pubblici, quindi è ovvio che la decisione di utilizzo non può essere lasciata anarchicamente nelle mani di ogni singolo individuo.

    In breve, l’attuale espansione delle case vacanza dimostra la necessità di una loro regolamentazione definitiva nelle Isole Canarie.

    Uno dei principali svantaggi risiede nel fatto che non si tratta di un ampio consenso, ma di due grandi blocchi di agenti con interessi opposti e poco spazio per l’intesa.

    Il legislatore non sarà in grado di soddisfare tutte le parti interessate, il che, dal punto di vista elettorale, rende la regolamentazione delle case vacanza una “patata bollente”.

    Tuttavia, le dimensioni di questo fenomeno ricettivo hanno acquisito un potenziale di distorsione dell’economia canaria tale da rendere urgente una chiara regolamentazione dell’attività.

    Franco Leonardi

     

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