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    L’inflazione è la principale preoccupazione degli abitanti delle Canarie

    Un abitante su tre dell’arcipelago dichiara di avere difficoltà ad arrivare a fine mese; il 26,1% considera la situazione economica “cattiva” o “molto cattiva”.

    L’inflazione è la principale preoccupazione degli abitanti delle Canarie.

    È quanto emerge dal Sociobarometro dell’UNED per il sondaggio di ottobre.

    L’aumento dei prezzi – dal carrello della spesa al carburante e all’elettricità – richiede le soluzioni più urgenti, secondo il 24,5% degli intervistati.

    Quasi uno su tre ammette di avere difficoltà a far quadrare i conti, il 31,9% copre le spese “più o meno” e il 31,2% lo fa con facilità.

    Il mese scorso il tasso annuo dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) è sceso al 7%.

    La crisi economica (24%) e la disoccupazione (23%) vengono dopo, davanti al sistema sanitario (17,7%), ai problemi sociali (15%) e alle infrastrutture (12,1%).

    Per quanto riguarda la percezione del contesto economico, un canario su due lo considera discreto, mentre il 26,1% lo considera cattivo o molto cattivo e solo il 22% dice che è buono o molto buono.


    Lo studio riflette tuttavia che, dopo l’arresto della pandemia nel marzo 2020, gli isolani hanno migliorato la loro opinione sullo stato dell’economia: nel sondaggio del febbraio 2021, il 58% dei canari vedeva la situazione come cattiva o molto cattiva, e la percentuale di pessimisti si attesta ora al 26,1%.

    Per quanto riguarda il futuro, si nota un certo ottimismo.

    Il 30% delle oltre 3.200 persone intervistate tra ottobre e novembre prevede che l’economia delle Canarie migliorerà tra un anno, il 44,8% prevede che rimarrà invariata e il 15,1% prevede che la situazione sarà peggiore di quella attuale.

    Lunedì scorso, il secondo vicepresidente e ministro del Lavoro, Yolanda Díaz, ha dichiarato all’apertura del primo Congresso del Lavoro delle Canarie che l’economia di questa regione si trova ad affrontare, ora più che mai, la grande sfida della diversificazione e dell’eventuale ristrutturazione dei suoi settori.

    Dal suo punto di vista, è arrivato il momento di ricostruire, ma anche di trasformare, ed è per questo che le sfide che attendono l’economia e la società delle Canarie “sono segnate da un nuovo modo di vivere e di lavorare” e riguardano “un lavoro sempre più dipendente dalla digitalizzazione, dall’intelligenza artificiale e dalla sostenibilità del nostro ambiente”, cambiamenti che “dobbiamo integrare nel nostro tessuto imprenditoriale con piena efficienza, garanzie e diritti”.

    L’assessore regionale all’Economia, alla Conoscenza e all’Occupazione, Elena Máñez, ha sottolineato che “lo sviluppo effettivo della formazione professionale duale può essere un grande impulso per migliorare il tasso di disoccupazione giovanile”.

    dalla Redazione LT

     

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