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    L’ennesima strega paga le sue non colpe

    Questo mese l’arca del mistero si dirige all’isola di Gran Canaria per riscattare dagli archivi della Santa Inquisizione una vicenda triste e misteriosa.

    Tutto inizia nel 1566 nel paese di Teror localizzato nel monte al nord dell’isola, dove nasce una bambina che chiamano Maria García.

    La giovane cresciuta in una famiglia povera era destinata a sposarsi, avere figli e occuparsi della casa.

    Sposatasi con Juan Estévez in giovane età e dopo la nascita del figlio, viene accusata dal marito d’adulterio ripudiandola. 

    Anche la chiesa concede la separazione della famiglia pur senza delle prove che apportassero valore alle accuse, condannando la ragazza a due anni di prigione.

    Dopo la sua scarcerazione, orami sola si trova obbligata a tornare a vivere nella casa materna, fuori dal paese.

    Lì conosce un giovane chiamato Amaro García ed instaura una relazione segreta da cui nasce un figlio illegittimo.

    Probabilmente per la paura delle opinioni dei vicini, il giovane a quel punto decide di abbandonarla e sposarsi con Maria Gutierrez, una donna di principi del paese.


    Al trovarsi sola e con un figlio da crescere, Maria García inizia a vendere spezie, piante aromatiche e con il passare del tempo si converte in una fattucchiera, realizzando pozioni e formule magiche per aiutare alle donne del paese.

    Il negozio andava bene e, per aumentare le entrate, decide di prestare parte della casa a coppie adultere per le loro attività non approvate dalla società e dalla chiesa.

    Considerata una paria della comunità, in realtà le sue attività erano utili ed accettate in paese e dalla chiesa per l’utilità sociale che svolgeva.

    Un giorno, una delle famiglie di Teror scopre che il figlio neonato è morto nella culla.

    Al prenderlo tra le braccia vedono una ferita nel collo e tracce di sangue sulle lenzuola.

    Non trovando una spiegazione razionale e presi dalla disperazione, accusano Maria di essere entrata nella casa durante la notte ed aver succhiato il sangue del bebè con l’intenzione di utilizzarne il potere vitale per le magie nere e le arti maligne.

    Il giorno 11 luglio del 1608 Maria García a 42 anni viene incarcerata nelle prigioni della Santa Inquisizione in attesa del giudizio.

    La gente del paese che fino a quel momento erano clienti della donna, iniziano a dichiarare alla corte vari atti di stregoneria perpetrati da Maria e di cui erano a conoscenza.

    Probabilmente l’intenzione reale era allontanarsi il più possibile da queste attività per la paura di essere coinvolti con il caso.

    Al finalizzare il processo e dopo aver sottoposto la presunta strega alle torture dell’epoca per ottenere una confessione, la si dichiara colpevole di due atti di vampirismo su neonati, patti con il demonio, attività di stregoneria e per questo viene condannata pesantemente.

    La pena inflitta furono cento colpi in piazza, un percorso vestita con abiti da peccatrice, dalla chiesa di Las Palmas lungo tutto il paese fino ad arrivare al porto, da dove sarebbe stata esiliata per 4 anni dalle isole di Gran Canaria e Tenerife ed ovviamente l’interruzione di ogni attività magica.

    Da quel momento il destino di Maria si perde nella storia.

    Molti storici credono che la donna debba aver approdato in una delle isole minori, con il tempo abbia cambiato nome e per mantenersi abbia continuato a praticare l’unica attività di cui era a conoscenza.

    Loris Scroffernecher

     

     

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