More

    Si studieranno le curiose mascelle delle lucertole giganti delle Isole Canarie

    Foto Cristiano Collina

    Un team internazionale di ricercatori analizza l’anatomia mandibolare di cinque specie di lucertola gigante delle Isole Canarie con uno studio osteologico in 3D che contribuisce a comprendere l’evoluzione e la distribuzione del genere Gallotia, le cui specie sono a rischio di estinzione.

    Le lucertole giganti delle Isole Canarie sono le uniche al mondo nel loro genere.

    La ricerca è stata pubblicata sulla rivista “Historical Biology”, come riferito da Penélope Cruzado, ricercatrice nell’area di Paleontologia dell’Università di La Laguna, che indica che nelle Isole Canarie esistono attualmente solo quattro specie di lucertole giganti appartenenti al genere Gallotia.

    Tuttavia, tra 2,6 milioni e 800.000 anni fa una quinta specie, Gallotia goliath, abitava le isole, come rivela la documentazione fossile.

    Foto Cristiano Collina

    Con l’arrivo dei primi esseri umani nelle Isole Canarie, circa 2.500 anni fa, è iniziato un drastico processo di estinzione, che si è accentuato con la colonizzazione degli europei, circa 600 anni fa, quando un massiccio afflusso di gatti, cani ed erbivori ha decimato le popolazioni di lucertole giganti.

    Nonostante i numerosi studi sugli aspetti biologici di questo genere endemico insulare, la cui specie attuale è in pericolo, le conoscenze sulla sua anatomia sono scarse.

    Ora, uno studio descrive e confronta le ossa che compongono le mascelle di queste lucertole giganti delle Isole Canarie, utilizzando microtomografie a raggi X di diversi esemplari; sono stati creati modelli 3D delle mascelle che hanno permesso di analizzare le diverse ossa mantenendo la loro disposizione anatomica.

    Questi modelli permetteranno in futuro di effettuare studi biomeccanici computazionali con cui studiare in modo più approfondito l’ecologia alimentare delle lucertole giganti delle Isole Canarie.


    L’équipe multidisciplinare, formata da membri dei gruppi di ricerca Estudio de la Fauna Fósil y Actual de Canarias dell’Università di La Laguna, nonché Aragosaurus-IUCA dell’Università di Saragozza, dell’Institut Català de Paleontologia Miquel Crusafont, del Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas (Argentina) e dell’ICTP – Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste (Italia), ha analizzato le mascelle delle cinque specie incluse nel genere Gallotia.

    Foto Cristiano Collina

    “Conoscere in dettaglio l’anatomia delle mascelle delle diverse specie attuali ed estinte di lucertola gigante ci permetterà di identificare con maggiore precisione le specie a cui appartengono i resti ritrovati, il che è essenziale per comprendere l’evoluzione di questo genere nel tempo”, spiega Sara Pérez-Martín, la ricercatrice a capo dello studio.

    I dati ottenuti permetteranno anche di analizzare le differenze tra individui della stessa specie dovute, ad esempio, all’ontogenesi, cioè allo stadio di sviluppo delle lucertole giganti delle Isole Canarie.

    Lo studio comprende le prime descrizioni osteologiche delle mascelle della lucertola gigante di La Gomera (Gallotia bravoana) e della lucertola gigante di Tenerife (Gallotia intermedia).

    Il lavoro svolto è fondamentale non solo per comprendere l’evoluzione di questo genere nel tempo, ma anche per conoscerne la distribuzione e le modalità migratorie, dati molto necessari per la gestione della conservazione delle popolazioni attuali.

    Le cinque specie giganti registrate dal genere Gallotia, in ordine di grandezza, sono: Gallotia goliath, una specie fossile delle isole di Tenerife e El Hierro e la più grande di tutte; e le specie viventi: Lucertola gigante di Gran Canaria (Gallotia stehlini); Lucertola gigante di El Hierro (Gallotia simonyi); Lucertola gigante di La Gomera (Gallotia bravoana); e Lucertola gigante di Tenerife (Gallotia intermedia).

    Questa ricerca è stata sviluppata grazie ai progetti di ricerca Gallotia 3D (ProID2017010136) finanziati dal Governo delle Isole Canarie e al progetto PID2020-117118GB-I00 finanziato dall’Agenzia Statale di Ricerca spagnola.

    Franco Leonardi

     

    Articoli correlati