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    Cambiamenti climatici nelle Isole Canarie: l’innalzamento del livello del mare

    Foto Cristiano Collina

    I processi di inondazione costiera dovuti ai cambiamenti climatici interesseranno 147 spiagge delle Isole Canarie entro il 2050, con una perdita totale di superficie del 10,6%, ed entro la fine del secolo, quasi il 45% delle spiagge sabbiose delle isole sarà danneggiato per lo stesso motivo.

    (Così affermano gli scienziati climatologi)

    Alcune delle spiagge che saranno interessate da oltre il 90% della loro superficie tra il 2050 e il 2100 sono, a Tenerife, le spiagge di Abama, Porís, Jaca, Los Guíos, Valleseco, Alcalá, Ancón e Diego Hernández, tra le altre.

    A Gran Canaria sono La Cícer, El Arenal, Guayedra, Cernícalo, El Roquete, La Ballena, Llanillo, Lagarto, Los Nidillo, Pedrazo e Bahía Feliz, tra gli altri.

    Lo ha annunciato il Ministro per la Transizione Ecologica del Governo delle Canarie, José Antonio Valbuena, che si è presentato davanti a una commissione parlamentare per parlare dell’impatto del cambiamento climatico sulle coste delle Canarie, nell’ambito del piano di promozione ambientale Adapta Costas Canarias.

    Secondo questo studio, le perdite economiche dirette stimate associate ai processi di erosione e inondazione costiera derivanti dal cambiamento climatico potrebbero raggiungere l’11% del PIL attuale nel peggiore scenario di cambiamento climatico del 2100.

    L’impatto più importante, che potrebbe rappresentare fino al 75% delle perdite economiche dirette stimate, è rappresentato dagli effetti dell’erosione strutturale o permanente delle spiagge.

    I territori delle isole orientali, Fuerteventura e Lanzarote, saranno soggetti a rischi significativamente più elevati nel 2050 e nel 2100, anche se l’isola con i rischi più elevati è Gran Canaria e il comune più colpito è Las Palmas de Gran Canaria.


    Tenendo conto di tutti gli impatti socio-economici ed ecosistemici modellati, 47 tratti di costa sono stati identificati come ad alto rischio cumulativo nelle Isole Canarie e dovrebbero essere prioritari per studi dettagliati e piani di adattamento ai cambiamenti climatici a livello locale.

    Inoltre, l’innalzamento del livello del mare potrebbe interessare il 2% della popolazione, ossia circa 46.000 persone, che dovranno trasferirsi nell’entroterra.

    È probabile che questo numero aumenti in modo significativo, poiché non è stato calcolato tenendo conto dell’aumento della popolazione che potrebbe verificarsi.

    Inoltre, il 7,5% della popolazione turistica dovrà essere trasferita e, secondo questo studio, saranno colpiti 50 ettari di coltivazioni e 127 infrastrutture, come l’aeroporto di Lanzarote e l’impianto di trattamento delle acque di Puerto del Rosario.

    Inoltre, sono stati quantificati 38 beni del patrimonio, come il mercato e il castello di La Luz, mentre il patrimonio naturale interessato è dello 0,20%, ha spiegato il ministro nel suo discorso alla commissione parlamentare.

    Il Ministero regionale della Transizione ecologica ha affidato la redazione di Adapta Costasa alla società pubblica Cartografía de Canarias SA (Grafcan) che, a sua volta, è stata consigliata e assistita dal proprio personale tecnico e scientifico, nonché dall’Istituto di Idraulica Ambientale dell’Università di Cantabria (IHC) e dall’Università di Las Palmas de Gran Canaria (ULPGC).

    La deputata del CC Beatriz Calzada ha chiesto un attacco diretto alle conseguenze, come l’effetto sul turismo, per il quale ha sottolineato che sarebbe necessaria una diversificazione economica.

    Il deputato del PP Luz Reverón si è rammaricato del fatto che la situazione delle Isole Canarie sia “drammatica” e ha affermato che è giunto il momento di “educare l’opinione pubblica” e “fare qualcosa con il consenso politico” in vista, ad esempio, della scomparsa delle spiagge di Las Teresitas, Famara e Las Canteras entro il 2100.

    Il deputato di Sí Podemos Canarias, Manuel Marrero, ha sottolineato che le Isole Canarie sono la regione con il maggior numero di chilometri di coste in Spagna, insieme all’Andalusia, e ha chiesto l’impegno a raggiungere un consenso sulle misure per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico che continueranno anche in caso di cambio di governo.

    Jesús Ramos, membro dell’Agrupación Socialista Gomera, ha affermato che “non c’è tempo per esitare, dobbiamo iniziare ad agire”, soprattutto quando il 2% della popolazione delle Canarie dovrà trasferirsi all’interno delle isole, ha avvertito, e ha chiesto uno studio dell’impatto sulle infrastrutture portuali.

    Ricardo Fernández de la Puente, membro del gruppo misto, ha ammesso che le cifre offerte dal ministro “sono preoccupanti” e ha invitato il governo ad affrontare i problemi causati dal cambiamento climatico.

    Il deputato del PSOE Ventura del Carmen Rodríguez ha sottolineato che il turismo dovrà cambiare non solo a causa dell’innalzamento del livello del mare, ma anche a causa della desertificazione e dell’aumento delle temperature.

    Franco Leonardi

    NdR purtroppo per i disastrofili, basterebbe fare delle ricerche mirate sul web per vedere che il livello dei mari è sempre lì…

     

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