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    Approvazione del catalogo delle vestigia franchiste a Santa Cruz

    La Commissione tecnica per la memoria storica del governo delle Canarie si è riunita lunedì per analizzare la relazione commissionata sulla proposta di catalogo delle vestigia franchiste per Santa Cruz.

    Una riunione in cui è stato dato il via libera a proseguire con l’elaborazione di questo documento con il voto favorevole della maggioranza dei presenti, ad eccezione del Consiglio comunale di Santa Cruz, i cui rappresentanti, il sindaco José Manuel Bermúdez e il primo vicesindaco Guillermo Díaz Guerra, hanno votato contro.

    Il Consiglio comunale della capitale ha chiarito di non essere contrario al contenuto, ma alla procedura seguita, per la quale ha fornito una relazione legale a sostegno della propria posizione.

    All’incontro, presieduto dal Ministro della Giustizia del Governo delle Isole Canarie, Julio Pérez, la presentazione è stata analizzata da Mercedes Pérez, rappresentante dell’Associazione di Memoria Storica di Tenerife; Candelaria González, rappresentante dell’Università di Las Palmas, e José Juan Pestano, del Laboratorio di Genetica dell’Istituto di Medicina Legale di Las Palmas, che si sono avvalsi della consulenza tecnica del sociologo ed esperto di Memoria Storica Dailo Barco.

    Il Ministero della Giustizia ha riferito che è stata discussa anche la mancata inclusione nel catalogo della revisione delle onorificenze e delle distinzioni, in quanto si è capito che questa non fa parte del documento, né richiede la sua approvazione, ma che è competenza e responsabilità di ogni entità locale realizzarla.

    Si è fatto riferimento anche ad alcune vestigia specifiche, come la considerazione della relazione redatta dall’Associazione dei Geometri di Santa Cruz de Tenerife in relazione all’ubicazione del busto di Joaquín Amigó.

    Il rapporto dell’Associazione sottolinea che Amigó viene riconosciuto per essere stato il primo presidente dell’istituzione e che non ha nulla a che fare con il suo periodo di sindaco di Santa Cruz durante il periodo franchista.

    Essi sottolineano inoltre che il busto si trova su un terreno privato, nei giardini del Colegio, e chiedono quindi che non venga inserito nel catalogo.


    Al di là di questi punti, come ha spiegato il viceministro della Cultura, l’incontro si è svolto in un clima “produttivo e cordiale”, concludendosi con l’approvazione a maggioranza di questa fase dell’elaborazione amministrativa del catalogo.

    “Da parte del viceministro stiamo ora proseguendo il lavoro per completare il catalogo con il resto dei comuni delle Isole Canarie grazie all’accordo firmato con l’ULL. È nostra intenzione presentare il catalogo di Las Palmas de Gran Canaria alla prossima riunione della Commissione Tecnica”.

    Interrogato sul voto contrario di Santa Cruz, Márquez ha dichiarato di non sapere se il Municipio di Santa Cruz prenderà provvedimenti contro questa decisione.

    “Posso solo dire che non ci sono più scuse per la rimozione delle vestigia franchiste”, ha affermato il viceministro, il quale ha aggiunto che, data la pretesa della capitale che il catalogo deve essere finalizzato per tutte le Isole Canarie prima di proseguire con la sua elaborazione, “i nostri servizi legali sostengono l’interpretazione che abbiamo fatto della Legge della Memoria Storica delle Isole Canarie, e cioè la preparazione di un documento unico che può essere esteso, che è iniziato con Santa Cruz e sarà seguito dal resto”.

    Santa Cruz ha inoltre presentato la propria relazione legale, difendendo la posizione finora espressa dal sindaco secondo cui, prima di iniziare la rimozione di qualsiasi elemento, è necessario, “perché questo è ciò che stabilisce la legge”, che venga completato il catalogo di tutte le Isole Canarie.

    Fonti comunali assicurano che, in questa fase, il Consiglio comunale non andrà oltre il voto contrario espresso lunedì.

    Il Comune di Santa Cruz insiste sul fatto che rispetterà la legge, ma vuole farlo con tutte le garanzie legali ed evitare qualsiasi tipo di rivendicazione che vada contro gli interessi comunali, poiché queste differenze di interpretazione, sostiene, potrebbero portare a una sorta di contenzioso indesiderato.

     

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