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    Accordo per estendere l’ERTE fino al 28 febbraio 2022

    Il governo si è accordato con i datori di lavoro e i sindacati su una nuova estensione – la sesta – e riesce a mantenere intatto il fronte con le parti sociali, secondo fonti sindacali.

    Non senza sforzi, né tensioni, sia esterne che interne, e sull’orlo del fischio finale.

    Le condizioni attuali dovevano scadere questa settimana e la riunione di martedì è stato l’ultimo Consiglio dei ministri ordinario per approvare l’estensione.

    Il testo è stato ratificato dai capi di CEOE e Cepyme, dopo aver sottoposto l’ultima proposta al voto del loro esecutivo per finalizzare l’accordo finale.

    Circa 250.000 lavoratori e 84.000 aziende erano in attesa della fumata bianca apparsa lunedì sera.

    La riluttanza dei sindacati e, soprattutto, delle organizzazioni dei datori di lavoro ad accettare il nuovo regime di aiuti proposto dal governo è stata la ragione dello stallo dell’ultimo minuto.

    La mancanza di una posizione comune tra il Ministero del Lavoro e il Ministero della Sicurezza Sociale, che non si sono accordati su un testo comune fino a questo fine settimana, non ha aiutato.

    Il rinnovo delle sovvenzioni avverrà in due fasi.


    Durante tutto il mese di ottobre, le condizioni attuali che sono in vigore da maggio saranno mantenute, e da novembre entreranno in vigore le nuove condizioni.

    Le aziende attualmente in ERTE hanno un mese intero per rinnovare il loro dossier e ripresentarlo all’autorità del lavoro competente.

    Se non lo faranno, la loro erte attuale decadrà.

    Questo punto permette all’Ispettorato del Lavoro di esaminare le condizioni e la casistica dell’azienda e di assicurarsi che l’azienda non stia incorrendo in una falsa causa maggiore per giustificare la sua pratica.

    Il silenzio amministrativo sarà positivo, cioè, salvo pronunciamento contrario, il dossier sarà rinnovato.

    Uno degli obiettivi del nuovo rinnovamento è stato quello di perseguire la frode negli ertes attuali e di impedire alle imprese di approfittare delle risorse pubbliche per equilibrare i loro bilanci.

    E lo script del nuovo schema, che entrerà in vigore da novembre, è il seguente.

    Per le aziende con più di 10 lavoratori, l’esenzione è del 40% se non si fa formazione, dell’80% se si fa formazione.

    E per le aziende fino a 10 lavoratori, il 50% senza formazione e l’80% se la formazione è fornita, secondo fonti sindacali.

    Questi corsi di formazione devono essere coordinati dalle aziende con la SEPE e devono essere di 30 ore per le aziende con tra 10 e 49 lavoratori, 40 ore nelle aziende con più di 50 lavoratori e le microimprese con meno di 10 dipendenti saranno esenti. 

    Continua il veto sui licenziamenti

    Per quanto riguarda il pacchetto di condizioni per mantenere l’occupazione e proteggere i lavoratori, il governo sta pensando di estendere il veto sui licenziamenti per le aziende che sono in difetto.

    Anche la limitazione delle nuove assunzioni, degli straordinari o dell’outsourcing di parte dell’attività.

    Secondo fonti sindacali, il ministero del Lavoro ha accettato di estendere il “contatore a zero”, cioè il diritto dei dipendenti al sussidio di disoccupazione fino a dicembre 2022, che abbiano o meno esaurito i contributi accumulati.

    Su quest’ultimo punto, c’è stata una lotta tra il governo e i sindacati, poiché le organizzazioni centrali hanno spinto per migliorare l’ultima offerta, che mirava a prolungare il “contatore zero” fino a giugno 2022.

    Infine, il ministero del Trabajo si è aperto a questa possibilità e sono stati aggiunti altri sei mesi di copertura per quei dipendenti che rimangono sul libro paga.

    Aiuto speciale per le isole Canarie

    La sesta estensione dell’ERTE incorpora un aiuto speciale per le imprese e i lavoratori colpiti dalle eruzioni vulcaniche di La Palma.

    Questo punto è stato un consenso condiviso da tutte le parti fin dall’inizio e alla fine ha portato a esenzioni del 100% per le imprese in erte di impedimento e del 90% per quelle con erte per limitazione, secondo fonti del dialogo sociale.

    Franco Leonardi

     

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