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    Il debito morale dell’edificio Iders

    30 anni fa, gli appartamenti e i locali di questo edificio nella città turistica sono stati sfrattati a causa di un rischio inesistente.

    L’incubo dell’edificio Iders iniziò nell’ottobre del 1991 quando l’ex sindaco Félix Real (PSOE) emise un’ordinanza di sfratto per i piani terra dell’edificio a causa di una presunta alluminosi generalizzata che, anni dopo, fu dimostrato che interessava solo meno del 10% dell’edificio e che non c’erano gravi danni strutturali.

    La Direzione Generale degli Alloggi del Governo delle Canarie dichiarò l’edificio inabitabile nel gennaio 1992 e il Consiglio Comunale ne ordinò lo sgombero totale nel febbraio 1992.

    I proprietari degli appartamenti e dei locali commerciali iniziarono allora una battaglia giudiziaria e amministrativa che è durata quasi 30 anni e non ha ancora dato i suoi frutti.

    L’attuale sindaco, Marco Gonzalez (PSOE), ritiene che il Comune abbia “un debito morale” con gli interessati e spera di risolvere “al più presto” l’emergenza sociale e sanitaria di questa proprietà occupata, in rovina e piena di spazzatura.

    Tra le molte vicissitudini vissute intorno all’Iders in questi 30 anni, ci sono diversi momenti chiave, come il periodo tra il 2001 e il 2003, quando i proprietari promuovono gli studi necessari per richiedere una licenza di riabilitazione che è stata bloccata da uno dei proprietari di maggioranza (con circa il 28% della proprietà) dopo aver richiesto la dichiarazione di rovina dell’edificio, approvata nel 2005.

    La proposta di demolire e ricostruire (che ha costretto a perdere diversi piani), difesa dall’imprenditore, che altri proprietari accusano di speculare con lo scoraggiamento a comprare a buon mercato, si è scontrato con l’idea di riabilitare l’edificio nella sua interezza (per non perdere metri quadrati), che ha difeso la maggioranza della comunità (72%), sciolto da una sentenza del 2013.

    Lo scontro tra i piccoli proprietari e l’uomo d’affari che ha acquistato a prezzi ridotti pezzi dell’Iders è stato il grande ostacolo per la riabilitazione, che ha già impedito a questo progetto di far parte del PMM I e ora minaccia di nuovo la possibile soluzione sollevata nel PMM II.


    Senza la firma di tutti i proprietari, qualsiasi alternativa messa sul tavolo dalle amministrazioni sarà inutile.

    Mentre si fanno progressi in un’ultima soluzione urbana, che avrà un costo economico per i proprietari, il Consiglio Comunale affronta altre due sfide.

    L’intervento sociale per trovare un alloggio alternativo per gli ormai circa 15 abusivi (sono diventati quasi un centinaio) residenti nelle rovine di Iders, e l’intervento urgente nel campo della sanità, della sicurezza e dell’immagine del comune.

    Con il recente rapporto della Salute Pubblica, il 5 luglio, inizia un processo amministrativo per pulire e disinfettare questa proprietà privata.

    In Consiglio Comunale sono fiduciosi che il volto di questa proprietà cambierà radicalmente quest’estate.

     

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