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    E-Commerce: novità per le Canarie

    La Agencia Tributaria Canaria ha attivato dal 1° luglio una nuova procedura per la consegna delle merci con un valore inferiore a 150 euro, con il presunto scopo di semplificare la vita di coloro che effettuano acquisti on line.

    Detta procedura offre al consumatore la possibilità di effettuare egli stesso una semplice dichiarazione presso le autorità doganali competenti, denominata H7, per la quale avrà bisogno solo di un valido metodo di identificazione (certificato elettronico, DNI o PIN elettronico) e del numero di spedizione del pacchetto.

    La H7 sostituisce la Declaración Simplificada de Bajo Valor sino ad ora vigente che, in pratica, poteva essere presentata solo dal trasportatore.

    L’idea è quella di consentire al consumatore di ricorrere all’aiuto del trasportatore nel disbrigo delle pratiche doganali, con i relativi costi aggiuntivi che comporta, solo se effettivamente lo desidera.

    La dichiarazione H7 può essere presentata attraverso uno sportello telematico adibito alle dichiarazioni di importazione-esportazione e doganali (VEXCAN).

    In ogni caso, sempre per beni di valore inferiore a 150 euro, verrà mantenuta l’esenzione IGIC.

    Non si applicherà quindi, come invece è avvenuto nel resto della Penisola, il Real Decreto 424/2021 che ha eliminato tutte le franchigie IVA per le importazioni anche di modico valore.

    Veniamo ora ad un aspetto problematico riguardo la gestione della dichiarazione H7 che potrebbe cancellarne il proposito.


    Come detto l’elaborazione dell’H7 richiede, a parte le nostre credenziali, un codice di spedizione che alcuni corrieri rilasciano solo a fronte del pagamento di presunte spese amministrative per un valore spesso sproporzionato rispetto al bene acquistato.

    Diverse associazioni per la difesa del consumatore stanno già facendo pressione sul Governo locale affinché obblighi le compagnie di trasporto a trasmettere gratuitamente al cliente i codici necessari alla corretta compilazione del modulo H7.

    Per ora però, qualora non venisse fornito il codice di spedizione, l’unica soluzione sarebbe rifiutare il pacco dal corriere negandogli l’autorizzazione a gestire per noi lo sdoganamento e successivamente iniziare un procedimento di reclamo presso il venditore per mancata consegna.

    Sfortunatamente detto procedimento non offre la sicurezza di venire rimborsati.

    Altro aspetto che preoccupa gli acquirenti on line è che da adesso in poi gli ordini di qualsiasi tipo vengano sistematicamente bloccati in dogana, richiedendo la presentazione del suddetto documento H7.

    Non vi sono ragioni sostanziali che inducano a pensare che accadrà qualcosa del genere.

    Considerata la mole di pacchi provenienti sia dalla messaggistica privata che dalle Poste a fronte delle strutture attualmente disponibili, più probabilmente si continuerà ad applicare il criterio dei controlli casuali.

    Avv. Elena Oldani

    Fonti:
    Orden 151/2016 (BOC) y sucesivas modificaciones
    Real Decreto 424/2021

     

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