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    I primi turisti britannici arrivano a Tenerife

    L’aeroporto del sud sta cominciando a recuperare il traffico perso a causa della pandemia; fino a 14 voli dal Regno Unito sono atterrati e ieri sabato sono arrivati 122 voli nelle isole Canarie.

    La calma tesa che regnava nei principali aeroporti delle Canarie a causa del temuto turismo zero si è trasformata ieri, dopo più di un anno e mezzo di pandemia, in un viavai di veicoli, valigie, carrelli e anche abbracci di ricongiungimento.

    Le restrizioni portate nelle nostre vite hanno lasciato il posto, con la revoca delle restrizioni di viaggio in diversi paesi che inviano turisti nell’arcipelago e gli alti tassi di vaccinazione, a un andirivieni di passeggeri nel terminal di Tenerife Sud.

    Non invano, questa enclave ha ricevuto, durante il corso di lunedì, 14 voli dal Regno Unito, a cui si aggiungono quattro arrivi registrati a Gran Canaria, otto a Lanzarote e due a Fuerteventura, aggiungendo fino a un totale di 28 operazioni, secondo i dati Aena.

    “Freedom Day” è stato il nome scelto dai tabloid britannici per descrivere l’allentamento delle misure decretate per prevenire il contagio; una de-escalation in cui il primo ministro, Boris Johnson, ha insistito, nonostante le previsioni che nelle prossime settimane il numero di infezioni giornaliere potrebbe raggiungere 100.000.

    Questo è stato riportato sulle prime pagine del Daily Telegraph e dell’Evening Standard.

    E questo messaggio di presunta libertà, che ricorda gli slogan usati dal Partido Popular di Isabel Díaz Ayuso nelle elezioni regionali di Madrid, incoraggiando un ritorno alle abitudini sanitarie pre-crisi che gli esperti dicono essere ancora lontane, ha colpito i visitatori di diverse nazionalità.

    Come se fosse un mantra, altri visitatori hanno intonato di nuovo la parola “accessibile” per riferirsi alle restrizioni in vigore nelle isole.


    Ma non tutti hanno indicato questo punto privilegiato dell’Atlantico per la sua apparente flessibilità sanitaria.

    Ma nonostante l’afflusso di passeggeri dell’Europa centrale all’aeroporto del Sud, sono stati i britannici ad essere i protagonisti della giornata.

    Londra aveva eliminato il requisito della quarantena per i viaggiatori al loro ritorno, permettendo loro di andare in giro per il paese a patto che potessero dimostrare di aver ricevuto il corso completo di vaccinazione o un test negativo.

    E nel tardo pomeriggio, con quasi un’ora di ritardo, sono atterrati due aerei da Glasgow (Scozia) e Belfast (Irlanda del Nord).

    Secondo le previsioni, sabato sarà il giorno della settimana con il maggior numero di arrivi alle Canarie dal Regno Unito, con un totale di 61, più altre 61 partenze.

    Domenica, altri 48 voli decolleranno dalla terra della Brexit, e venerdì, il terzo giorno più trafficato, sono previsti fino a 42 voli nelle isole.

    In altre parole, nei primi sette giorni della riapertura britannica, saranno effettuate 260 operazioni con le isole.

     

     

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